35: Ratto di Proserpina

Titolo dell'opera: Ratto di Proserpina

Autore: Giovanni Antonio Rusconi (1520 ca.-1587)

Datazione: 1553

Collocazione: Le Trasformationi di M. Lodovico Dolce di novo ristampate e da lui ricorrette et in diversi luoghi ampliate con la tavola delle favole, In Venetia, appresso Gabriel Giolito de' Ferrari, 1553

Committenza: Gabriel Giolito de' Ferrari (1508 ca.-1578)

Tipologia: incisione

Tecnica: xilografia

Soggetto principale: Plutone rapisce Proserpina sul suo carro

Soggetto secondario:

Personaggi: Plutone, Proserpina

Attributi: carro, cavalli (Plutone)

Contesto: scena all'aperto

Precedenti:

Derivazioni:

Immagini: http://etext.virginia.edu/latin/ovid/MetDolce1553/LD155337.jpg

Bibliografia: Ruscelli G., Tre discorsi a m. Lodovico Dolce. L'uno intorno al “Decamerone” del Boccaccio, l'altro all'”Osservazione della lingua volgare” e il terzo alla tradittione di Ovidio, per Plinio Pietrasanta, Venezia 1553, p. 274 sgg.; Henkel M.D., Illustrierte Ausgaben von Ovids Metamorphosen im XV., XVI. Und XVII. Jahrhundert, in Vorträge der Bibliothek Warburg, 1926-1927, Leipzig-Berlin 1930, pp. 58-144; Guthmüller B., Mito, poesia, arte. Saggi sulla tradizione ovidiana nel Rinascimento, Bulzoni, Roma 1997, pp. 251-274; Glénisson-Delannée F., Illustration, traduction et glose dans les Trasformaioni de Ludovico Dolce (1553): un palimpseste des Métamorphoses, in Le livre illustré italien au XVI siècle: Texte/Image. Actes du colloque organisé par le ‘Centre de recherche Culture et société en Italie aux XV, XVI et XVII siécles’ de l’Université de la Sorbonne Nouvelle (1994), a cura di Plaisance M., Parigi 1999, pp. 119-150.

Annotazioni redazionali: La xilografia in esame appartiene al corpus di incisioni delle Trasformationi di Lodovico Dolce (1553). Se conosciamo l'autore delle illustrazioni è grazie a Girolamo Ruscelli, che nei suoi Tre discorsi critica la traduzione di Dolce, al quale imputa errori di rima, di lingua, di stile e fraintendimenti dell'originale latino. Eppure, questo è l'unico testo in cui appare il nome di Giovanni Antonio Rusconi. Invece Henkel (1927) leggerà, a torto, le lettere “G. G. F.” come “Gabriel Giolito fecit”, quando invece non sono altro che le iniziali dell'editore, Gabriel Giolito de' Ferrari. Le incisioni delle Trasformationi, per usare le parole di Bodo Guthmüller (1997), appartengono “al meglio della xilografia italiana di metà secolo” e si sostituiscono a quelle del 1497 che per molto tempo erano servite da modello per l'illustrazione delle Metamorfosi in Italia. Gabriel Giolito de' Ferrari, però, vuole far uscire le Trasformationi il più presto possibile, e commissiona le illustrazioni ancor prima che l'autore completi la traduzione: così Rusconi, per le sue xilografie, non si potrà basare sull'opera di Dolce, e ciò comporterà tutta una serie di discrepanze tra testo e illustrazione (Guthmüller, 1997). Il discorso non vale però per l'incisione del ratto di Proserpina, poiché egli decide di raffigurare il mito nel modo più chiaro possibile, asciugando la rappresentazione e limitando i personaggi ai due principali, Plutone e Proserpina: il dio la tiene ferma, la giovane si divincola, ma il carro e i cavalli sono già lanciati.

 

Roberta Diglio