
Titolo dell'opera: Ratto di Proserpina
Autore: Paris Bordon (1500-1571)
Datazione: 1550-1560 ca.
Collocazione: Santa Monica (California), collezione privata
Committenza:
Tipologia: dipinto
Tecnica: olio su tela (137,5 x 124,5 cm)
Soggetto principale: Plutone rapisce Proserpina sul suo carro
Soggetto secondario:
Personaggi: Plutone, Proserpina
Attributi: carro, cavallo (Plutone)
Contesto: scena all'aperto
Precedenti:
Derivazioni:
Immagini: http://www.salamongallery.com/immagini/dipinti/500/dip_500_003.jpg
Bibliografia: Mariani Canova G., Paris Bordon, Alfieri, Venezia 1964, pp. 50, 120; Manzato E. (a cura di), Paris Bordon e il suo tempo. Atti del Convegno internazionale di studi (Treviso, 28-30 ottobre 1985), Edizioni Canova, Treviso 1987, pp. 27, 122, 141, 146, 149; Vasari G., Le Vite de’ più eccellenti architetti, pittori et scultori italiani, Grandi Tascabili Economici Newton, Roma 2003, pp. 1285-1299.
Annotazioni redazionali: Giorgio Vasari, nelle sue Vite, e più precisamente nella Descrizione dell'opere di Tiziano da Cador, pittore, parla di Paris Bordone, un artista veneziano che, seppur per poco, è stato allievo del maestro. Dopo aver lavorato in Veneto, in Lombardia, poi alla corte di Francesco I di Francia e ad Augusta presso i Fugger, egli torna a Milano, e Vasari racconta come qui “dipinse molte favole d'Ovidio al marchese d'Astorga, che le portò seco in Ispagna”. Si può pensare che, tra queste favole di Ovidio da lui realizzate, ci sia anche questo ratto di Proserpina (Manzato, 1985).
Ciò che sorprende, di Bordon, è come un pittore educato alla veneziana possa aver raggiunto una sofisticatezza così manieristica in un'epoca così precoce per il Veneto e in un tempo così breve: evidentemente, l'influenza dell'ambiente di Fontainebleau è stata talmente forte che l'artista, per sua stessa natura predisposto a soluzioni intellettualistiche e con una notevolissima capacità di apprendimento, non è potuto restarne indifferente. Questi sono gli anni in cui “il pennello va facendosi sempre più insistito” e i corpi vengono “portati sempre più semplicisticamente alla ribalta” con “un accademizzante classicismo di sapore nello stesso tempo quasi archeologico e ricercatamente mondano” (Mariani Canova, 1964). E infatti questo è ciò che si può leggere anche nell'opera in esame: su un carro che, più che altro, sembra un trono riccamente decorato – ma si riconosce essere carro dalla presenza del cavallo che lo guida – Plutone trascina la sua Proserpina, che indossa una veste dai colori sfavillanti e dal panneggio vibrante. L'altisonanza dei colori contrasta con il clima sentimentale e la dolcezza dei due volti, creando un'immagine del rapimento assolutamente originale e unica nel suo genere.
Roberta Diglio