
Titolo dell'opera: Plutone e Proserpina
Autore:
Datazione: 1522
Collocazione: Niccolò degli Agostini, Ovidio Metamorphoseos in verso vulgar, Venezia 1522, f. G5v
Committenza:
Tipologia: incisione
Tecnica: xilografia
Soggetto principale: Plutone rapisce Proserpina; Ciane assiste alla scena
Soggetto secondario: Venere dà indicazioni a Cupido; Plutone porta via Proserpina sul suo carro
Personaggi: Plutone, Proserpina, Ciane, Venere, Cupido
Attributi: tridente, carro, cavalli (Plutone); fonte (Ciane); arco (Cupido)
Contesto: scena all'aperto
Precedenti: Plutone e Proserpina, in Ovidio Metamorphoseos vulgare, 1501 (cfr. scheda opera 22)
Derivazioni:
Immagini:
Bibliografia: Henkel M.D., Illustrierte Ausgaben von Ovids Metamorphosen im XV., XVI. Und XVII. Jahrhundert, in Vorträge der Bibliothek Warburg, 1926-1927, Leipzig-Berlin 1930, p. 65; Panofsky E., Rinascimento e Rinascenze nell'arte occidentale, Feltrinelli, Milano 1971 (1960); Guthmüller B., Mito, poesia, arte. Saggi sulla tradizione ovidiana nel Rinascimento, Bulzoni, Roma 1997, pp. 269-270.
Annotazioni redazionali: Se l'Ovidio Metamorphoseos in verso vulgar prende le mosse dall'Ovidio Metamorphoseos vulgare, inserendo l'ottava rima, ci si accorge ben presto come anche le illustrazioni debbano molto a quelle presenti nelle prime edizioni dell'opera di Bonsignori. Anche la xilografia che illustra il mito del ratto di Proserpina prende a modello la relativa incisione del 1497 (cfr. scheda opera 22): Plutone e la sua rapita sono raffigurati sempre due volte, una volta a terra e una volta sul carro, e gli spazi della pagina a loro dedicati sono i medesimi dell'incisione del 1497 – in primo piano e poi al centro. Ciane è sempre sulla destra, nella sua fonte di forma circolare, e nella stessa posizione col braccio semialzato. Solo Venere e Cupido non appaiono più in fondo, all'orizzonte, ma sono a sinistra, dove nella xilografia dell'Ovidio Metamorphoseos vulgare erano rappresentate Proserpina e le sue compagne nell'atto di cogliere fiori – un momento del mito che qui viene invece eliminato. Inoltre, mentre Venere veniva raffigurata nuda e in piedi, nell'Ovidio Metamorphoseos in verso vulgar è seduta, senza possibilità di mostrare neanche la nudità del seno, coperto da un suo braccio. Cupido, invece, non è più raffigurato bendato. Come si è detto anche dell'anonimo incisore del 1497, anche quello del 1522 dimostra una certa dimestichezza con le nuove concezioni umanistiche dell'arte, riavvicinandosi, in maniera concreta e reale, allo spirito degli antichi (Guthmüller, 1997).
Roberta Diglio