28: Ratto di Proserpina

Titolo dell'opera: Il ratto di Proserpina

Autore: Maturino da Firenze (1495/1500-1528 ca.)

Datazione: 1518

Collocazione: Roma, Villa Farnesina, Sala delle nozze di Alessandro e Rossane, soffitto

Committenza:

Tipologia: dipinto

Tecnica: olio su legno

Soggetto principale: Plutone rapisce Proserpina sul suo carro

Soggetto secondario:

Personaggi: Plutone, Proserpina, compagna di Proserpina

Attributi: carro, cavalli (Plutone)

Contesto: scena all'aperto

Precedenti:

Derivazioni:

Immagini: http://www.italica.rai.it/rinascimento/iconografia/img/prot_1084.jpg

Bibliografia: Dacos N., Ni Polidoro, ni Peruzzi: Maturino, in “Revue de l’art”, 57, 1982, pp. 9-28; A.A.V.V., La Villa Farnesina, in I luoghi di Raffaello a Roma, catalogo della mostra a cura di Cassanelli L., Rossi S., 1983, pp. 25-73; D’Andrea P., Giovanni Antonio Bazzi, detto il Sodoma. Sala delle Nozze di Alessando e Rossane, in I luoghi di Raffaello a Roma, catalogo della mostra a cura di Cassanelli L., Rossi S., 1983, pp. 62-66; Cappelletti F., L’uso delle Metamorfosi di Ovidio nella decorazione ad affresco della prima metà del Cinquecento. Il caso della Farnesina, in Die Rezeption der Metamorphosen des Ovid in der Neuzeit: der antiche Mythos in Text und Bild, Bad Homburg 1991, a cura di Walter H., Horn H.J., Berlino, pp. 115-128; La Villa Farnesina a Roma, a cura di Frommel C.L., Panini, Modena 2003, pp. 9-42, 121-126, 192-202; Marielli Mariani I., Roma, Villa Farnesina alla Lungara, in Cieri Via C., L’arte delle metamorfosi. Decorazioni mitologiche nel Cinquecento, Lithos, Roma 2003, pp. 298-301.

Annotazioni redazionali: L'ultimo ambiente della Villa Farnesina ad essere decorato è la Sala delle nozze di Alessandro e Rossane, in evidente allusione alle recenti nozze tra Agostino Chigi e Francesca Ordeaschi, celebrate da papa Leone X nell'agosto del 1519. Si tratta, infatti, della camera da letto dei due sposi e  sulle pareti sono raffigurate le storie di Alessandro ad opera del Sodoma, tra cui l'affresco che dà il nome alla Sala stessa. Il soffitto, invece, è spartito a cassettoni, ricordando quello della Domus Aurea, e appaiono grottesche e dodici scene mitologiche tratte dalle Metamorfosi di Ovidio. Quattro quelle centrali, tra cui vi è anche questo ratto di Proserpina, dipinto, come le altre scene, a grisaille, olio su legno. In questa scenetta, si vede un Plutone sul carro che trascina via, nel vero senso del termine, la giovane Proserpina, che sembra quasi strisciare per terra, guardandosi indietro in cerca di aiuto. Poco più in là, una delle compagne di Proserpina assiste impotente alla scena.

L'ideazione dei riquadri e il disegno del soffitto sono ad opera di Baldassarre Peruzzi, ma l'esecuzione è affidata al Maturino (Dacos, 1982), forse aiutato da un giovane Polidoro da Caravaggio (Frommel, 2003). Varie le interpretazioni date riguardo un eventuale percorso di lettura delle scene raffigurate: partendo dall'ingresso, si trovano Diana e Atteone; il Ratto di Proserpina;il Giudizio di Paride; Meleagro, Atalanta e il cinghiale calidonio; Cerere in cerca di Proserpina;il Ratto di Europa; Apollo e Dafne; Giove con Mercurio e Minerva; il Giudizio di Mida; Mercurio, Aglauro ed Erse; le Mineadi; Apollo e Marsia. Nicole Dacos ritiene che possa effettivamente mancare un vero e proprio programma iconografico per questo soffitto, come se i riquadri fossero stati collocati in maniera casuale, senza nessuna logica. Paola D'Andrea (1983), invece, è convinta che le scene del soffitto rappresentino una summa dei temi delle altre rappresentazioni della Villa “secondo una problematica intellettuale che trova fondamento nella cultura neoplatonica, dove il tema della morte e resurrezione equivale all’elevazione e purificazione dell’uomo nella ricerca della suprema forma di conoscenza”. Il Frommel sposa, al contrario, l'interpretazione della Dacos, sottolineando comunque la centralità del tema della superiorità e crudeltà degli dei sugli uomini. Ilaria Miarelli Mariani (2003), infine, ritiene che appaiano di nuovo temi collegati alla ciclicità naturale e cosmica, forse il fulcro su cui ruota tutta la decorazione della Villa.

 

Roberta Diglio