20: Ratto di Proserpina

Titolo dell'opera: Rapimento di una strega

Autore: Michael Wolgemut (1434 ca.-1519) o Wilhelm Pleydenwurff (1460 ca.-1494)

Datazione: 1493

Collocazione: Hartmann Schedel, Liber Chronicarum, Norimberga 1493, f. 189

Committenza:

Tipologia: incisione

Tecnica: xilografia

Soggetto principale: il demonio rapisce la strega sul suo cavallo

Soggetto secondario:

Personaggi: demone, maga

Attributi:

Contesto:

Precedenti:

Derivazioni: Albrecht Dürer, Ratto di Proserpina su un unicorno, incisione, 1516, Metropolitan Museum of Art (cfr. scheda opera 27)

Immagini:

Bibliografia: Wölfflin H., Die Kunst Albrecht Dürers, F. Bruckmann, Monaco 1908, p. 250; Poesch J., Sources for two Dürer enigmas, in "The Art Bulletin", XLVI, 1964, pp. 78-86; Strauss W. L. (a cura di), The Illustrated Bartsch, X, Abaris Books, New York 1980, p. 160

Annotazioni redazionali: Il Liber Chronicarum, una grande storia del mondo illustrata, viene pubblicata a Norimberga nel 1493: l'illustrazione qui in esame appartiene alla leggenda della strega di Berkeley, trascinata via dal demonio su un cavallo durante il regno dell'imperatore Enrico III (1017-1055). Il demonio ha qui le fattezze di un tipico mostro medievale, dal corpo umano e la faccia da animale, con piedi e ginocchia a forma d'artiglio, mentre il cavallo, per quanto i testi lo ricordino come una creatura demoniaca, appare un cavallo piuttosto ordinario, che salta sopra a una bara aperta e profanata. È il 1905 quando Heinrich Wölfflin, nel suo Die Kunst Albrecht Dürers, identifica questa incisione come un possibile precedente del ratto di Proserpina di Dürer del 1516 (cfr. scheda opera 27), anche se non la pubblica e, anzi, vi è un errore di stampa protratto negli anni – l'illustrazione in questione risulta essere contenuta nel folio CXXXIX invece che nel folio CLXXXIX. Bisognerà aspettare il 1964, quando Jesse Poesch ne riprenderà lo studio: la storica dell'arte sottolineerà quanto l'unicorno di Dürer e il cavallo dell'incisione mantengano la stessa postura e quanto le due donne, raffigurate con le braccia alzate e urlando, possano essere assimilate. Però, il drappeggio della maga scompare nell'incisione di Dürer, lasciando il posto a una nube minacciosa che contribuisce alla natura agitata e tempestosa della scena. Infine, sia il demone che Plutone appaiono altrettanto diabolici e infernali. D'altra parte è molto facile che il Liber Chronicarum, pubblicato nel 1493 a Norimberga, città natale di Dürer, sia stato per lui una fonte.

 

Roberta Diglio