17: Perseo e Fineo

Titolo dell’opera: Perseo pietrifica i compagni di Fineo

Autore: monogrammista Af

Datazione: 1550-1560 ca.

Collocazione: Firenze, Museo Nazionale del Bargello, inv. maioliche n. 37

Committenza:

Tipologia: piatto

Tecnica: ceramica (50 cm diametro)

Soggetto principale: Perseo, con la testa di Medusa, pietrifica i compagni di Fineo

Soggetto secondario: alcune figure femminili fuggono dal banchetto mentre tutt’attorno giacciono diversi soldati uccisi

Personaggi: Perseo, compagni di Fineo, figure femminili

Attributi: elmo alato, falcetto, testa di Medusa (Perseo)

Contesto:

Precedenti:

Derivazioni: 

Immagini:

Bibliografia: Conti G., Museo Nazionale di Firenze, palazzo del Bargello. Catalogo delle maioliche, Firenze 1971; Barocchi P. e Bertelà G., Museo Nazionale del Bargello, Firenze 1982; Cora G. e Fanfani A., La maiolica di CafaggioloCentro Di, Firenze 1982, pp. 104-105, fig. 90Alinari A., Maioliche marcate di Cafaggiolo, SPES, Firenze 1987, pp. 33-35; Vossilla F., Un piatto di Cafaggiolo, Polidoro, il Cellini, il Bandinelli e Cosimo I, in “Faenza”, LXXX, V, 1994, pp. 239-248; Conticelli V., Medusa: significato e mito alla corte dei Medici, in Conticelli V. (a cura di), Medusa: il mito, l’antico e i Medici, catalogo della mostra (Firenze 2008/2009), Polistampa, Firenze 2008, pp. 27-47; Marini M., in Conticelli V. (a cura di), Medusa: il mito, l’antico e i Medici, catalogo della mostra (Firenze 2008/2009), Polistampa, Firenze 2008, pp. 56-57, n° 4

Annotazioni redazionali: il piatto in questione, proveniente delle collezioni granducali, fu eseguito a Cafaggiolo tra il 1550 e il 1560 ed è conservato presso il Museo Nazionale del Bargello. Nel verso del piatto, decorato con motivi ad archetti, si legge il tema della scena “Persio sturbatore dele noze”, la sigla “SP” e il monogramma “Af”, con il quale il ceramista ha firmato questa e altre sue creazioni note. Il soggetto condensa in una scena simultanea due momenti della storia di Perseo e Fineo, quelli dell’interruzione del banchetto nuziale con Andromeda e della pietrificazione dei compagni nemici. In passato (Conti 1971; Cora, Fanfani 1982; Alinari 1987) l’episodio è stato confuso con quello narrato succintamente da Ovidio appena dopo la storia di Fineo, ovvero la pietrificazione del re Politette (Met. V, 242-249), sebbene questa non avvenga durante un banchetto né alla presenza di soldati armati, né nel piatto sia presente la figura del re. L’attenta lettura iconografica condotta da Vossilla (1994), appoggiandosi e in parte rettificando le valide osservazioni proposte tra Otto e Novecento (Supino 1898 e Guasti 1902), non lascia alcun dubbio sull’esatta interpretazione del soggetto. Lo studioso ritiene che il pittore abbia seguito fedelmente la narrazione ovidiana, dalla quale riprenderebbe alcuni personaggi tra i quali l’arciere Ati o lo stesso Fineo riconosciuto nell’armato più discosto recante una lancia. L’analisi prosegue nella ricerca di possibili fonti figurative individuate nella produzione pittorica e scultorea della prima metà del Cinquecento, tra i quali gli affreschi del Casino del Bufalo (1525 ca.) a Roma di Polidoro da Caravaggio (Perseo pietrifica i compagni di Fineo, cfr. scheda 16), il Perseo con la testa di Medusae i suoi rilievi opere di Benvenuto Cellini (1545-1554 ca., cfr. scheda 19) e infine alcune creazioni in bronzo di Baccio Bandinelli. Questa commistione di fonti e la conoscenza diretta o filtrata da stampe e disegni delle opere degli artisti appena menzionati, hanno suggerito allo studioso la presenza di un intervento diretto nella committenza del piatto da identificare in quella del granduca Cosimo I de’ Medici (Vossilla 1994, pp. 241-244). Il personaggio di Perseo era effettivamente molto adatto alla celebrazione della casata medicea, come exemplumdell’eroe vincitore e liberatore da mostri e dai nemici con il quale il principe poteva paragonarsi (Conticelli 2008, pp. 30-43).

Concordando con quanto detto sulla corretta identificazione del soggetto, meno sulle dirette citazioni dal testo ovidiano, le scelte figurative del pittore del piatto vanno ricercate nel repertorio tradizionalmente impiegato per questa produzione ceramica: le incisioni. Così, il riferimento iconografico diretto per il nostro piatto va riconosciuto nella xilografia dell’Ovidio Metamorphoseosdi Niccolò degli Agostini del 1522 (cfr. scheda 15), la quale reca appena sopra il titolo dell’episodio Phineo disturbatore delle noze, probabilmente sbagliato dall’estensore dell’iscrizione, sostituendo Fineo con Persio. Dall’incisione sono riprese quasi tutte le principali figure: Perseo sulla sinistra, che brandisce la testa di Medusa, il soldato di spalle al centro e i suoi compagni a destra, compreso l’arciere ed infine le figure femminili in fuga in secondo piano. Il tutto viene ambientato in una grande sala occupata al centro dalla tavola del banchetto di nozze e aperta su un paesaggio collinare attraverso due grandi finestre.

Micaela Bravin

Dario Iacolina