
Titolo dell'opera: Tizio
Autore: Tiziano Vecellio
Datazione: 1548 ca.
Collocazione: Madrid, Museo del Prado
Committenza: Maria d'Ungheria
Tipologia: dipinto
Tecnica: olio su tela (253 x 217 cm)
Soggetto principale: la punizione di Tizio
Soggetto secondario:
Personaggi: Tizio
Attributi: avvoltoio, catene e serpente (Tizio)
Contesto: non definito
Precedenti:
Derivazioni: Martino Rota, Prometeo, incisione, 1570, Londra, British Museum (Cfr. scheda opera 03)
Immagini: http://www.unilaboralcaceres.net/departamentos/latinygriego/Albumprado/TizianoTicio.jpg
Bibliografia: Vande Put A., Two drawings of the fetes at Binche for Charles V and Philip II, in "Journal of Warburg and Courtald Institute", III, 1939-1940, pp. 49-57; Vasari G., Descrizione dell'opere di Tiziano da Cador, in Id., Le vite dei più eccellenti architetti, pittori e scultori italiani, Edizioni per il club del libro, Milano 1965, vol. VII, p. 331; Wethey H.E., The paintings of Titian, Phaidon, London 1975, vol. III, pp. 156-160; Bettagno A., Brown C., Perez Sanchez A., I dipinti del Prado, Magnus Edizioni, Italia 1998, pp. 201-202
Annotazioni redazionali: Il dipinto in esame fa parte della serie di tele che Tiziano realizzò tra il 1548 e il 1549 per la regina Maria d'Ungheria. La serie rappresentante i dannati nell'Ade si componeva di quattro opere delle quali soltanto due sono sopravvissute. Questi, i personaggi mitologici rappresentati dal pittore veneziano: Issione e Tantalo (le cui rispettive tele sono distrutte), Tizio e Sisifo (che si conservano presso il Museo del Prado di Madrid). Sappiamo che i dipinti vennero commissionati per decorare la "Grande Sala" del Palazzo di Binche. Siamo certi inoltre che Tizio e Sisifo vennero realizzati entro il giugno del 1548. Esistono infatti due importanti testimonianze al riguardo: una grafica e una scritta. La testimonianza grafica è costituita da due disegni illustranti lo spettacolo svoltosi il 28 agosto 1549 nella Sala del Palazzo di Binche. Osservandoli attentamente si noterà che sulla parete destra sono visibili i due dipinti. La testimonianza scritta è invece la descrizione della Sala inserita da J. C. Calvete de Estrella nel suo, Il felicissimo viaggio di Filippo II. Egli accompagnò Filippo II a Binche e così scriveva nelle memorie del viaggio: "Sopra le finestre tre dipinti: Prometeo incatenato sul monte Caucaso e un falco divora il suo fegato; Sisifo scala il masso; Tantalo con l'acqua e le mele si elude". La serie dei dipinti venne rimossa da Binche nel 1554 per l'avvicinarsi dei francesi e venne depositata nell'Alcazar di Madrid, distrutto nell'incendio del 1734. La critica ha più volte sottolineato come questa serie dei supplizi infernali dovesse avere un intento moraleggiante, intensificato come ricorda Pedrocco: "...dal formato assai ampio delle tele...".
Tiziana Villani