71: Piramo e Tisbe

Titolo dell’opera: Piramo e Tisbe

Autore: Philips Wouwerman

Datazione: 1650 ca.

Collocazione: Vanas, Schweden,Collezione C. Wachtmeister

Committenza:

Tipologia: dipinto

Tecnica: (22,5 x 18 cm)

Soggetto principale: Tisbe si dispera sul cadavere di Piramo

Soggetto secondario: in lontananza una leonessa 

Personaggi: Piramo, Tisbe, leonessa

Attributi: spada, moro (Piramo); velo, moro (Tisbe)

Contesto: paesaggio boschivo

Precedenti:

Derivazioni:

Immagine:

Bibliografia: Bode, von W., Die Meister der holländischen und flämischen Malerschulen, Leipzig 1921; Schmitt F. von Mühlenfels, Pyramus und Thisbe – Rezeptionstypen eines Ovidischen Stoffes in Literatur, Kunst und Musik, Carl Winter Universitätsverlag, Heidelberg 1972, pp. 80-81; Wright C., The Dutch Painters-100 Seventeenth Century Masters, Orbis Publishing, London 1978, pp. 219-221; Muller D. S., Dutch Art. An Encyclopedia, Garland Publishing, New York 1997, pp. 453; Schumacher B., Philips Wouwerman. The Horse Painter of the Golden Age, Davaco Publishers, 2006, p. 389.

Annotazioni redazionali: Philips Wouwerman fu unartista prolifico e dotato, da Haarlem, specializzato in scene militari e di caccia, nelle quali i cavalli assumono un ruolo preminente. Il suo maggior contributo per il suo tempo fu la pittura di paesaggi semplici delle dune, vicino ad Haarlem. Essi sono freschi, aperti e ben dipinti. La sua fama è dovuta però, soprattutto, ai dipinti con scene di battaglie, che danno l’impressione di essere state vissute da vicino e l’osservatore ne risulta catturato. Nonostante siano stati attribuiti quasi un centinaio di dipinti a Wouwerman, ne è difficile stabilire la cronologia con qualche certezza, a causa di un numero molto piccolo di opere datate. E’ stato però verificato che le sue pitture sono caratterizzate da una tavolozza scura ed elementi diagonali, mentre i suoi capolavori dal 1650 includono colori più brillanti e uno stile più elegante, spesso con elementi italiani. Nel dipinto, raffigurante Piramo e Tisbe, ritroviamo di nuovo Cupido come statua sulla fontana, con l’arco teso. Piramo giace al suolo senza vita; accanto a lui si vede il velo di Tisbe, la quale è rappresentata con le braccia distese mentre si getta sulla spada. Una leonessa s’intravede sullo sfondo. La coppia appare molto giovane, più infantile rispetto alle figurazioni già analizzate. La scena è collocata in un idillico paesaggio boschivo. Lo studioso Wilhelm von Bode afferma di questo dipinto: “Crediamo di vedere la scena del romanzo davanti a noi: così affascinanti sono i motivi esasperati, in modo così vivo sono esposti; e certamente l’artista non è mai insistente o volontario; l’effetto pittorico è preferito al racconto, in modo che i suoi dipinti non diventano mai commenti”.

Anna Cola