68: Piramo e Tisbe

Titolo dell’opera: Piramo e Tisbe

Autore: Joris Liemans

Datazione: 1635 ca.

Collocazione: Vienna, Kunsthistorisches Museum, inv. n. LXX, 5

Committenza:

Tipologia: arazzo

Tecnica:

Soggetto principale: Piramo e Tisbe, seduti sotto l’albero del moro

Soggetto secondario: in lontananza la morte di Piramo e Tisbe

Personaggi: Piramo, Tisbe, leonessa, Cupido

Attributi: spada, moro (Piramo); velo, moro (Tisbe); arco, frecce, faretra (Cupido)

Contesto: paesaggio boschivo

Precedenti:

Derivazioni:

Immagine:

Bibliografia: Schmitt F. von Mühlenfels, Pyramus und Thisbe – Rezeptionstypen eines Ovidischen Stoffes in Literatur, Kunst und Musik, Carl Winter Universitätsverlag, Heidelberg 1972, p. 51

Annotazioni redazionali: quest’arazzo, datato intorno al 1635, fa parte della serie degli otto arazzi di Bruxelles, conservati nel museo storico di Vienna ed ha in sé la natura emblematica di una raffigurazione allegorica, derivante dalla “predisposizione degli uomini”. L’arazzo, firmato con il nome di Joris Liemans, si esprime così bene da solo che l’iscrizione appare quasi inutile; essa pone come condizione la rinuncia dell’amore per poter perdere la conosciuta spicula amoris,dal lessico della militia amoris: L’amore non tocca colui che i suoi dardi non feriscono (Quem non tangit amor quem non sua spicula laedunt). L’arazzo raffigura la coppia di amanti, seduti sotto l’albero del moro. Piramo abbraccia l’amata con la sinistra, mentre con la destra le offre un’arancia amara. Lì accanto si trova Cupido con l’arco. Sullo sfondo osserviamo rappresentata la morte dei due amanti: Tisbe si toglie la vita sul corpo esanime di Piramo, una scena che ridimensiona la felicità dell’amore, raffigurata in primo piano come azione puramente superficiale. La felicità della coppia è sacrificata all’istante. Cupido occupa una posizione intermedia tra i due gruppi; egli infatti si trova tra gli stadi dell’amore da lui provocati, la felicità all’inizio e la sventura alla fine. Dunque a tale rappresentazione appartiene un significato allegorico e al tempo stesso didattico, poiché la coppia simboleggia per antonomasia la sventura provocata da Cupido, dalla quale l’artista vuole mettere in guardia.

Anna Cola