
Titolo dell’opera: Piramo e Tisbe
Autore: Pierre Charles Canot
Datazione: 1635 ca.
Collocazione:
Committenza:
Tipologia: incisione
Tecnica:
Soggetto principale: il ritrovamento dei cadaveri di Piramo e Tisbe
Soggetto secondario:
Personaggi: Piramo, Tisbe, genitori di Piramo e Tisbe
Attributi: mantello, spada, moro (Piramo); velo, moro (Tisbe)
Contesto: paesaggio boschivo
Precedenti:
Derivazioni:
Immagine:
Bibliografia: Davidson Reid J. – Rohmann C., The Oxford Guide to Classical Mithology in the Arts 1330-1990, New York – Oxford 1993, p. 964; Schmitt F. von Mühlenfels, Pyramus und Thisbe – Rezeptionstypen eines Ovidischen Stoffes in Literatur, Kunst und Musik, Carl Winter Universitätsverlag, Heidelberg 1972, pp. 102-103
Annotazioni redazionali: Leonard Bramer aveva fatto due dipinti con il soggetto di Piramo e Tisbe nell’anno 1635; entrambi sono dispersi ma di uno abbiamo l’immagine perché venne riprodotto da Pierre Charles Canot in una incisione. Questa raffigura il ritrovamento dei cadaveri dei due giovani amanti da parte dei genitori. L’incisione mostra il drammatico sfogo del dolore dei genitori, rafforzato con grande effetto dalla luce intensa, che la fiaccola getta sui cadaveri nell’oscurità notturna. Con abilità Bramer diversifica il gesto delle quattro figure, esprimendo il massimo del dolore: il portatore della fiaccola (palesemente il padre di Piramo) porta la mano al petto, mentre accanto a lui una delle donne (chiaramente la madre di Piramo) si inginocchia a mani giunte; l’altra donna (madre di Tisbe ?) si inchina sul cadavere della fanciulla e si strappa i capelli mentre un uomo con il turbante e la pelliccia (il padre di Tisbe) si straccia le vesti. Nell’architettura diagonale delle rovine poste in primo piano nell’incisione, Heinrich Wichmann (Wichmann H., Leonaert Bramer, Leipzig, 1923) vede un influsso di Elsheimer, del quale sono noti i simili “notturni con le luci di candele e torce”.
Anna Cola