62: Piramo e Tisbe

Titolo dell’opera: Tisbe si trafigge il petto su esempio di Piramo

Autore: Antonio Tempesta

Datazione: 1606

Collocazione: Metamorphoseon sive transformationum ovidianarum libri quindicem aeneis formis ab Antonio Tempesta Fiorentino incisi, et in pictorum antiquitatisque studiosorum gratiam nunc primum exquisitissimis sumptibus a Petro de Iode anteuerpiano in lucem, Anversa 1606, Libro IV, pl. 32

Committenza:

Tipologia: incisione

Tecnica: xilografia (9,7 x 11,5 cm)

Soggetto principale: Tisbe si trafigge con la spada alla vista di Piramo morto

Soggetto secondario: in lontananza si vede una leonessa

Personaggi: Piramo, Tisbe, leonessa

Attributi: spada, moro (Piramo); velo, moro (Tisbe)

Contesto: paesaggio boschivo

Precedenti: Bernard Salomon, Morte dei due amanti Piramo e Tisbe,in La Métamorphose d’Ovide figurée par Jean de Tournes, Lion 1557 (Cfr. scheda opera 52); Virgil Solis, La morte di Piramo e Tisbe, in P. Ovidii Nasonis Metamorphosesdi Johannes Spreng, 1563 (Cfr. scheda opera 54)

Derivazioni:

Immagine:

Bibliografia: Alpers S., The Decoration of Torre de la Parada, IX,Arcade, Brussels 1971, pp. 89-90; Buffa S., Antonio Tempesta. The illustrated Bartsch, vol. 36, Abaris Books, New York 1983, p. 25; Guthmuller B., Mito, poesia e arte, Bulzoni, Roma 1997, p. 232; Cieri Via C., L’arte delle Metamorfosi. Decorazioni mitologiche nel Cinquecento, Lithos, Roma 2003, p. 14

Annotazioni redazionali: la progressiva riduzione dell’opera d’Ovidio in epigrammi, come nella versione italiana di Gabriele Simeoni della Méthamorfose d’Ovide figurée del 1559, è parallela al crescente ruolo dell’immagine all’interno delle edizioni illustrate delle Metamorfosi della metà del Cinquecento, fino ad arrivare alle edizioni di fine Cinquecento e di inizio Seicento, nelle quali le incisioni, come quelle di Antonio Tempesta, occupano in gran parte le pagine, commentate in calce da alcuni versi poetici. La xilografia rappresenta un momento di grande tragicità: Tisbe si trafigge il petto con la spada alla vista del cadavere di Piramo. Ritroviamo molti degli elementi presenti in Bernard Salomon: l’ambientazione ai piedi di un albero, la vicinanza di una fontana con satiro, il velo in terra, la leonessa che fugge in lontananza ma qui la scena mostra una sorta di drammaticità contenuta. Non riusciamo a sentire la portata drammatica perché non vediamo l’espressione del volto dei due amanti. Infatti il punto debole delle incisioni di Antonio Tempesta si trova nella mancanza di espressione sui visi in primo piano, i gesti drammatici dei corpi sono attenuati dalla inespressività dei volti che cerca di minimizzare disegnando molti visi di profilo o nell’ombra.        

Anna Cola