59: Piramo e Tisbe

Titolo dell’opera: Piramo e Tisbe 

Autore: Gregorio Pagani

Datazione: 1605

Collocazione: Firenze, Galleria degli Uffizi, inv. 1980: n. 5472

Committenza:

Tipologia: dipinto

Tecnica: olio su tela (239 x 180 cm)

Soggetto principale: Tisbe si uccide alla vista di Piramo

Soggetto secondario:

Personaggi: Piramo, Tisbe

Attributi: mantello, spada (Piramo); velo (Tisbe)

Contesto: paesaggio boschivo

Precedenti:

Derivazioni:

Immagine:

Bibliografia: Davidson Reid J. – Rohmann C., The Oxford Guide to Classical Mithology in the Arts 1330-1990, New York – Oxford 1993, p. 963; GregoriM.,Uffizi e Pitti. I dipinti delle Gallerie fiorentine, introduzione di Paolucci A. e Chiarini M., Magnus edizioni, Udine 1994, pp. 367-369

Annotazioni redazionali: Gregorio Paganiè considerato uno degli iniziatori della moderna pittura del Seicento a Firenze, infatti realizzò anche i dipinti da sala, come il ‘Piramo e Tisbe’’, intensamente teatrali e nuovi nella drammatica rappresentazione degli affetti. Tale opera appartiene alla maturità dell’artista. Il rinnovamento della scuola pittorica toscana del Seicento è preannunciato alla fine del secolo precedente, quando a Firenze si afferma, in opposizione all’estenuato tardo manierismo della cultura vasariana, lo stile ‘normalizzato’ di Santi di Tito che elabora un linguaggio figurativo facilmente comprensibile e ‘denso di affetti’. Nel solco tracciato da Santi di Tito e nella ricerca di una pittura sempre meno idealizzata e sempre più aderente ‘alla natura’, si inserisce la pittura di Gregorio Pagani, affascinato dal disegno del naturale e dal colorismo della scuola veneta. Contribuì alla diffusione della pittura morbida del Correggio e alla conoscenza dei Carracci presso gli artisti toscani, cha da lui matureranno il gusto per i particolari preziosi, la teatralità dei moti, la sontuosità delle stoffe, gli impaginati grandiosi delle composizioni, la profondità del colore. Il dipinto di Piramo e Tisbe mostra tutte queste qualità stilistiche dell’artista: notiamo infatti il colorismo della pittura e la sontuosità dei tessuti descritti nei minimi dettagli, come anche la teatralità dei gesti. L’iconografia ci mostra in primo piano Piramo morto, con la testa rivolta al suolo; il velo, che intorno al suo braccio è trasparente, diventa rosso sotto il suo corpo per il sangue versato. Tisbe, elegantemente vestita, sta dritta accanto a lui, con la spada puntata al seno e indossa un manto che forma un rigonfiamento dietro la schiena, come nelle illustrazioni di Bernard Salomon. La scena è ambientata di notte in un paesaggio boscoso; dietro ai protagonisti troviamo una fontana circolare, con un puttino dalle forme classiche. 

Anna Cola