58: Piramo e Tisbe

Titolo dell’opera: La morte di Piramo e Tisbe

Autore: Pieter van der Borcht

Datazione: 1591

Collocazione: P. Ovidii Nasonis Metamorphoses, argumentis brevioribus ex Luctatio Grammatico collectis expositae: una cum vivis singularum trasformationum iconibus in aes incisis, Anversa 1591, lib. IIII, fab. II, g 3

Committenza: Christopher Plantin

Tipologia: incisione

Tecnica: xilografia

Soggetto principale: Tisbe si uccide alla vista del cadavere di Piramo

Soggetto secondario: in lontananza una leonessa fugge

Personaggi: Piramo, Tisbe, leonessa

Attributi: spada, mantello, moro (Piramo);velo, moro (Tisbe)

Contesto: paesaggio boschivo

Precedenti: Bernard Salomon, Morte dei due amanti Piramo e Tisbe, in La Métamorphose d’Ovide figurée, Lyon 1557 (Cfr. scheda opera 52)

Derivazioni:  

Immagine: http://etext.virginia.edu/latin/ovid/1591/OviNa101.html

Bibliografia: Alpers S., The Decoration of Torre de la Parada, IX,Arcade, Brussels 1971, pp. 87-89; Benezit E., Dictionnaire critique et documentaire des peintres, sculptures, dessinateurs et graveurs, Librarie Gründ 1996

Annotazioni redazionali: questa xilografia ci mostra la seconda scena della storia di Piramo e Tisbe (Cfr. scheda opera 57). Sempre in una scena notturna, in primo piano, vediamo Tisbe con il velo gonfiato dal vento, che forma una curva sulla schiena, mentre si getta sulla spada di Piramo per uccidersi. Piramo giace in terra, con le ginocchia piegate, la mano destra sulla ferita, col viso rivolto verso il cielo. Vicino a lui, sul terreno, vi è il velo insanguinato di Tisbe. Anche qui la fontana e il moro sono muti spettatori dell’evento tragico, consumato in un folto bosco. Rispetto alle precedenti incisioni, iniziate con Bernard Salomon, notiamo una maggiore scioltezza e fluidità del tratto e una maggiore classicità nelle figure.

Anna Cola