57: Piramo e Tisbe

Titolo dell’opera: Piramo e Tisbe

Autore: Pieter van der Borcht

Datazione: 1591

Collocazione: P. Ovidii Nasonis Metamorphoses, argumentis brevioribus ex Luctatio Grammatico collectis expositae: una cum vivis singularum trasformationum iconibus in aes incisis, Anversa 1591, lib. IV, fab. I, g 2

Committenza: Christopher Plantin

Tipologia: incisione

Tecnica: xilografia

Soggetto principale: Tisbe fugge alla vista della leonessa

Soggetto secondario:

Personaggi: Tisbe, leonessa

Attributi: velo, moro (Tisbe)

Contesto: paesaggio boschivo

Precedenti: Bernard Salomon, Tisbe spaventata dalla leonessa, in La Métamorphose d’Ovide figurée, Lyon 1557, f. d 2 (Cfr. scheda opera 51)

Derivazioni:  

Immagine: http://etext.virginia.edu/latin/ovid/1591/new/OviNa099.jpg

Bibliografia: Alpers S., The Decoration of Torre de la Parada, IX,Arcade, Brussels 1971, pp. 87-89; Benezit E., Dictionnaire critique et documentaire des peintres, sculptures, dessinateurs et graveurs, Librarie Gründ 1996

Annotazioni redazionali: questa xilografia è opera di Pieter van der Borcht, pittore, disegnatore e incisore fiammingo, nato intorno al 1545 nella città di Mechelen, vicino ad Anversa. Figlio di un artista iniziò la sua attività molto presto, infatti già nel 1564 lavorava per l’editore Christopher Plantin, per il quale realizzò una serie completa di incisioni, di cui fanno parte anche le due relative alla favola di Piramo e Tisbe. Sono una collezione di 178 incisioni prive di testo, che si inseriscono nella tradizione legata a Bernard Salomon; infatti l’opera contiene lo stesso numero di illustrazioni disposte nella medesima sequenza, che troviamo nell’opera La Métamorphose d’Ovide figurée,pubblicata a Lione nel 1557. Le incisioni sono stampate sulle pagine a destra, mentre a sinistra si trova un breve sommario in latino. La studiosa Svetlana Alpers (Alpers, 1971, pp. 87-89) sottolinea che la loro caratteristica fondamentale è la notevole enfasi data al paesaggio a discapito delle figure. Tale xilografia mostra, insieme alla successiva (Cfr. scheda opera 58), le due iconografie ormai divenute canoniche della storia di Piramo e Tisbe: Tisbe che fugge alla vista della leonessa e il suicidio di Tisbe alla vista del cadavere di Piramo. In questa prima xilografia, in un paesaggio notturno evidenziato dalla presenza della luna, vediamo la fanciulla fuggire alla vista della leonessa, che è raffigurata in primo piano, sulla destra. Tisbe, come le precedenti incisioni, indossa una veste e un velo che il vento gonfia, formando una curva dietro la schiena; si dirige verso una grotta per nascondersi. Troviamo gli elementi fondamentali della storia ovidiana: il moro e la fontana; su quest’ultima vi è, sopra una sfera, un puttino dalla cui bocca esce uno zampillo d’acqua. In lontananza, sopra un monte, si scorgono le mura di una città, Babilonia.

Anna Cola