Titolo dell’opera: Piramo e Tisbe
Autore: Hendrick Goltzius
Datazione: 1580
Collocazione:
Committenza:
Tipologia: stampa
Tecnica: incisione (4,9 x 3,6 cm)
Soggetto principale: Tisbe si getta sulla spada di Piramo
Soggetto secondario: in lontananza una leonessa
Personaggi: Piramo, Tisbe, leonessa
Attributi: spada, mantello, moro (Piramo); velo, moro (Tisbe)
Contesto: paesaggio boschivo
Precedenti:
Derivazioni:
Immagine:
Bibliografia: Alpers S., The Decoration of Torre de la Parada, IX,Arcade, Brussels 1971, p. 90; Strauss L. W., Hendrik Goltzius. The illustrated Bartsch, vol. 3 (Commentary), Abaris Books, New York 1982, p. 146;Davidson Reid J. – Rohmann C., The Oxford Guide to Classical Mithology in the Arts 1330-1990, New York – Oxford 1993, p. 963; Muller D. S., Dutch Art. An Encyclopedia, Garland Publishing, New York 1997, pp. 158-159.
Annotazioni redazionali: Hendrick Goltzius fu incisore, disegnatore, pittore, editore e fu soprannominato il ‘Proteo’ olandese, famoso per il suo potere di imitazione, che dimostrò in nuovi e sorprendenti modi. Egli disseminò i suoi disegni e le sue stampe ovunque, cercando di conseguire il successo in tutta Europa. Per i suoi sforzi egli ricevette due volte una catena d’oro, il simbolo del favore della corte, conferitagli dal duca Guglielmo V di Baviera e dal cardinale Federico Borromeo. Sebbene la serie delle incisioni di Goltzius, con scene tratte dalle Metamorfosi,del 1589-90 rivela una conoscenza delle invenzioni di Bernard Salomon, esse non si basano in nessun modo su di esse e per la studiosa Svetlana Alpers (Alpers, 1971, p. 90) non dipendono neanche da una conoscenza della serie delle illustrazioni ovidiane di Tempesta, come invece sostiene lo studioso Henkel (Henkel, 1930, p. 82). La firma di Goltzius in questa immagine speculare mostra che questa stampa fu tratta da un medaglione inciso, probabilmente o d’oro o d’argento. In essa Tisbe è rappresentata mentre si sta gettando sulla spada del suo amato Piramo; anche qui, come abbiamo visto precedentemente, il vento le gonfia la veste, formando dietro la schiena una curva che parte dall’acconciatura. Piramo è disteso a terra, supino, con le gambe piegate, iconografia che abbiamo visto essere abbastanza diffusa. Accanto al braccio sinistro, in terra vi è il fodero della spada mentre quest’ultima sembra mantenersi in equilibrio sul suo ventre, con la punta rivolta verso Tisbe. Ai piedi di Piramo vediamo una fontana; in lontananza si scorge una leonessa nel mezzo di una radura boschiva. Lo studioso Hirschmann considera quest’incisione la controparte di quella di Leandro. Ecco la sua storia: ogni notte Leandro attraversava a nuoto l’Ellesponto per andare a trovare Ero, una sacerdotessa di Afrodite, che egli amava. Poi il mattino ritornava prima dell’alba ma in una notte tempestosa Leandro fu travolto dalle acque; quando il corpo fu ritrovato nel mare, Ero vi si gettò a sua volta. Questa scena di Leandro ed Ero fu stampata da Goltzius in un medaglione di prezioso metallo, come aveva fatto con il precedente soggetto di Piramo e Tisbe.
Anna Cola