53: Piramo e Tisbe

Titolo dell’opera: Piramo e Tisbe

Autore: Virgil Solis

Datazione: 1563

Collocazione: Metamorphoses Ovidii, argumentis quidem soluta oratione, enarrationibus autem et allegoris Elegiaco versu accuratissime Expositae; summaque diligentia ac studio illustrate; per M. Johan Sprengium Augustan una cum vivis singularum transformationum iconibus, a Vergilio Solis, eximio pittore dilineatis, cum gratia et privilegio, 1563, p. 47

Committenza:

Tipologia: incisione

Tecnica: xilografia (6,2 x 8,1 cm)

Soggetto principale: Tisbe fugge, spaventata dalla leonessa

Soggetto secondario: leonessa si disseta alla fonte

Personaggi: Tisbe, leonessa

Attributi: velo, moro (Tisbe)

Contesto: paesaggio boschivo

Precedenti: Bernard Salomon, Tisbe spaventata dalla leonessa inLa Métamorphose d’Ovide figurée, a Lyon par Ian de Tournes. Avec privilegi du Roy, Lione 1557, libro IIII (Cfr. scheda opera 51)

Derivazioni: Gabriello Simeoni, Piramo e Tisbe, in La vita et Metamorphoseo d’Ovidio figurato et abbreviato in forma d’Epigrammi da m. Gabriello Simeoni, 1559

Immagine: http://etext.virginia.edu/latin/ovid/spreng/OVIM125.html

Bibliografia: Alpers S., The Decoration of Torre de la Parada, IX,Arcade, Brussels 1971, p. 86; Buffa S., Antonio Peters S. J., Virgil Solis. The illustrated Bartsch, vol. 9 (parte 2), Abaris Books, New York 1987, p. 483;Guthmuller B., Mito, poesia, Arte. Saggi sulla tradizione ovidiana del Rinascimento, Bulzoni, Roma 1997, pp. 219, 224-225.

Annotazioni redazionali: nel 1563, quando uscì l’opera del medico e poeta Johannes Posthius da Germersheim, Virgil Solis nel realizzare le xilografie si servì direttamente del modello iconografico precedentemente utilizzato da Bernard Salomon. Infatti le 178 xilografie di Bernard Salomon sono semplicemente copiate, in senso inverso, e stampate con una breve traduzione tedesca del poema. La differenza tra le due serie è dovuta quasi interamente alla maggior misura (8 invece di 4,2 cm). Le xilografie di Solis, essendo più grandi, avevano un effetto più immediato e divulgativo e non solamente erano più facili da leggere, ma certi elementi prendono una nuova importanza, soprattutto la dimensione più grande delle figure rende meglio gesti ed espressioni del viso, come si conveniva all’azione narrativa. Ciò ebbe come risultato che, nonostante Solis fosse un artista meno dotato di Salomon, le xilografie del 1563 ebbero più vita dei loro primi modelli. Sempre nello stesso anno, 1563, uscì presso lo stesso editore di Posthius l’adattamento delle Metamorfosi del notaio e maestro cantore di Augsburg, Johannes Spreng. Virgil Solis giocò un ruolo chiave nelle nuove forme ornamentali che si svilupparono nella stampa tedesca del XVI secolo, sotto l’influenza del Rinascimento italiano: l’arabesco, il grottesco e l’intreccio. Questa xilografia fa parte della serie che Virgil Solis realizzò nel 1563 per illustrare sia l’opera del medico e poeta Johannes Posthius da Germersheim che le Metamorfosi del maestro cantore di Augsburg,  Johannes Spreng. Nella prima pagina c’è l’inscriptio “Pyramus & Thysbe”, con l’indicazione del libro, del numero della favola e un breve titolo che designa il soggetto; la pictura, per la quale vengono utilizzate le xilografie di Bernard Salomon nella rielaborazione di Virgil Solis, e infine un breve riassunto in prosa basato sugli argumenta diLattanzio. Nella seconda pagina c’è la subscriptio, in ottonari a rima baciata, che si compone di due parti: l’enarratio, cioè il breve racconto dell’evento illustrato nella pictura,e l’allegoria. Queste stesse immagini saranno poi riprese dal poligrafo fiorentino Gabrielo Symeoni nel suo Metamorfoseo d’Ovidio figurato et abbreviato in forma d’Epigrammi.

Anna Cola