Titolo dell’opera: Piramo e Tisbe
Autore: anonimo incisore del XVI sec.
Datazione: 1538 ca.
Collocazione: Nicolò degli Agostini, Le Metamorphosi Di Ovidio, cioe Trasmutationi, tradotte dal Latino diligentemente in volgar verso, con le sue Allegorie, Significationi & dichiarationi delle Fauole in prosa, Venezia, 1538, f. E, p. 33
Committenza:
Tipologia: incisione
Tecnica: xilografia
Soggetto principale: lamorte di Piramo e Tisbe
Soggetto secondario: una leonessa fugge
Personaggi: Piramo, Tisbe, leonessa
Attributi: spada, moro (Piramo); velo, moro (Tisbe)
Contesto: paesaggio boschivo
Precedenti: anonimo incisore del XVI secolo, Piramo e Tisbe, in Nicolò degli Agostini, Tutti li libri de Ovidio Metamorphoseos tradutti dal litteral in verso vulgar con le sue allegorie in prosa, Stampato in Venetia per Iacomo da Leco a istantia de Nicolò Zoppino e Vincentio di Pollo, 1522, f. E 3r (Cfr. scheda opera 36)
Derivazioni: Giovanni Antonio Rusconi, Piramo e Tisbe, in Lodovico Dolce, Le Trasformationi, Venezia 1561, p. 87 (Cfr. scheda opera 51)
Immagine:
Bibliografia: Guthmuller B., Mito, poesia e arte, Bulzoni,Roma 1997, pp. 280-281.
Annotazioni redazionali: nel 1522, a Venezia, uscì a opera di Niccolò degli Agostini l’Ovidio Metamorphoseos in verso vulgar, che conobbe una larga diffusione (fu ristampato infatti nel 1533, 1537, 1538 e nel 1547 e 1548). Le edizioni del 1538 e 1548 hanno illustrazioni diverse da quelle precedenti (Cfr. scheda opera 36). L’illustrazione di Piramo e Tisbe in quella del 1538 si distingue dalle altre non solo per il formato, lo stile e la cornice, ma anche perché non accosta più momenti cronologicamente successivi ma raffigura solo la scena della morte. In questa xilografia infatti vediamo in primo piano Tisbe, che anche qui si lancia sulla spada, che esce dal dorso di Piramo. Sulla sinistra, accanto ai due giovani, gli elementi ovidiani della favola: il moro e la fontana; in fondo la città di Babilonia, anche qui, come nella xilografia del 1522, definita da un’iscrizione mentre sulla destra la leonessa fugge. Ad animare la rappresentazione del mito l’anonimo artista ha usato un colore rosso-aranciato per alcuni dettagli, come per i capelli di Piramo e Tisbe, la ferita di Tisbe e la criniera della leonessa.
Anna Cola