44: Piramo e Tisbe

Titolo dell’ opera: Piramo e Tisbe

Autore: Francesco Xanto Avelli

Datazione: 1532

Collocazione: Boston, Museum of Fine Arts

Committenza: famiglia Pucci

Tipologia: piatto

Tecnica: maiolica istoriata

Soggetto principale: la morte di Piramo e Tisbe

Soggetto secondario: Tisbe fugge dalla leonessa

Personaggi: Piramo, Tisbe, leonessa

Attributi: spada, moro (Piramo); velo, moro (Tisbe)

Contesto: paesaggio boschivo

Precedenti:

Derivazioni:

Immagine: http://img116.imageshack.us/img116/9964/xantobostonmfabz6.jpg

Bibliografia: Holcroft A., Francesco Xanto Avelli and Petrarch, in Journal of the Warburg and Courtauld Institutes, vol. 51, 1988, pp. 225-234; L’istoriato. Libri a stampa e maioliche del Cinquecento, Gruppo editoriale Faenza Editrice, Faenza 1993, p. 229; Il portale di http://img116.imageshack.us/img116/9964/xantobostonmfabz6.jpg ; Il portale di http://en.wikipedia.org/wiki/Francesco_Xanto_Avelli

Annotazioni redazionali: Questo piatto, figurato con la storia di Piramo e Tisbe, fa parte di un servizio chiamato ‘servizio Pucci’, costituito da un totale di 36 piatti e una saliera. Questa famiglia era infatti una nobile famiglia fiorentina e a conferma di ciò nel piatto vi è raffigurato il suo stemma. Nel 1483 i Medici fecero una cerimonia a Firenze per celebrare il matrimonio di Giannozzo Pucci e Lucrezia Bini. Giannozzo Pucci era figlio di Antonio Pucci e sarebbe diventato cardinale Pucci nel 1531, al quale Francesco Maria I della Rovere offrì nel 1533 questo servizio di ceramica, dipinto da Francesco Xanto Avelli, come ossequio. Lo stemma dei Pucci, che era la testa del moro con una fascia bianca, appare nel servizio, coronato con il distintivo pontificio proprio di un cardinale. Xanto Avelli, essendo un profondo conoscitore dell’opera del Petrarca, dedica alla storia di Piramo e Tisbe una citazione del poeta: Altra fede, altro amor: vedi Ipermestra,/ vedi Piramo e Tisbe insieme a l’ombra, / Leandro in mare et Ero a la finestra. La storia raffigurata sul piatto è di tipo narrativo, infatti ne vengono raffigurati i due momenti salienti. Al centro la scena principale è costituita dalla morte dei due amanti: Tisbe, girata con il busto verso destra, si sta per trafiggere con la spada di Piramo. La fanciulla è raffigurata appoggiata all’albero del moro, con le braccia alzate e la veste aranciata, scomposta, che lascia intravedere i suoi seni. Piramo, davanti a lei, per terra, indossa un tunica azzurra che gli arriva fino alle ginocchia e lo vediamo rappresentato in una posa alquanto irrigidita. Sulla sinistra vi è raffigurato il momento della storia precedente a quello appena descritto: Tisbe fugge alla vista della leonessa. A destra vi è la fontana, con sopra lo stemma dei Pucci e in fondo la città di Babilonia. Tutta la scena è percorsa da un fiume copioso di acque.

Anna Cola