07: Piramo e Tisbe

Titolo dell’opera: Piramo

Autore:

Datazione: III secolo d. C.

Collocazione: Northampton, Smith College, Museum of Art, 1938: 14-I dalla Casa di Cilicia a Seleucia Pieria

Committenza:

Tipologia: mosaico

Tecnica:

Soggetto principale: Piramo come divinità fluviale

Soggetto secondario:

Personaggi: Piramo

Attributi: serto di foglie acquatiche, mantello (Piramo)

Contesto:

Precedenti:

Derivazioni:

Immagine:

Bibliografia: Levi D., Antioch Mosaic Pavements, Princeton University Press, London 1947, pp. 57-59; fig. 21 pl. 9b; Baldassarre I., Piramo  e Thisbe: dal mito all’immagine in L’art décoratif à Rome (1981), p. 346; Balty J., La mosaïque au Proche-Orient in Aufstieg und Niedergang der römischen Welt II 12, 2, 1981, p. 367; Knox P. E., Pyramus and Thisbe in Cyprus, in Harvard Studies in Classical Philology, vol. 92, Harvard University Press, Cambridge 1989, p. 326; Lexicon Iconographicum Mythologiae Classicae, (LIMC), Artemis, Zurigo-Monaco 1994, Vol. VII/1, pp. 605-606.

Annotazioni redazionali: il mosaico pavimentale tardo romano (Levi, 1947, pp. 57-59) utilizzò spesso immagini di divinità fluviali come emblemata figurati nei vani a impianto geometrico, allo stesso modo delle personificazioni stagionali, a mezzo busto, più spesso come figure di giovani con attributi lacustri sulla testa e con l’iscrizione del nome attorno. Immagini musive di fiumi si trovano anche accanto alle personificazioni di Città o Province, indicandone la relazione geografica, come si può vedere nei mosaici della Casa di Cilicia a Seleucia Pieria (Antiochia), dove assieme alla rappresentazione della provincia omonima e della Mesopotamia, identificate dalle iscrizioni in greco, agli angoli dell’ambiente vi erano dei quadrati con cerchi inscritti, delimitati da cornici plurime, contenenti i busti di quattro fiumi: Tigri, Eufrate (perduto), Piramo e Cydno (non più visibile),che scorreva presso Tarso ed era famoso per la limpidezza delle acque e per la temperatura fredda. In un medaglione troviamo il busto di Piramo giovanile, senza barba, coronato di foglie acquatiche, un drappo sulla spalla sinistra, il viso leggermente girato verso sinistra. Nell’altro medaglione, quello raffigurante il fiume Tigri, troviamo invece il busto di un uomo barbuto, i capelli di entrambi cadono sopra il collo e le spalle. Le figure di questi due medaglioni angolari, giunti fino a noi, che circondavano un pannello nel quale era rappresentata una sola figura femminile simboleggiante la Cilicia, sono identificate dalle scritte come Piramo e Tigri. Questo mosaico testimonia la presenza del mito di Piramo come dio fluviale in questa regione.

Anna Cola