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1341-1342

GIOVANNI BOCCACCIO, Amorosa Visione, cap. XXI, vv. 1-12

Testo tratto da: V. Branca (a cura di), Tutte le opere di Giovanni Boccaccio, Mondadori, Milano 1974, vol. III, cap. XXI

Or miri adunque il presente accidente

Qualunque è que’ che vuol legge ad amore

Impor, forse per forza, strettamente.

Quivi credo vedrà che’l suo furore

È da temprar con consiglio discreto,

a chi ne vuole aver fine migliore.

Vivean di questo i padri, ciascun lieto

Di bel figliuolo: e perché contro a voglia

Gli strinser, n’ebbe doloroso fleto.

E così spesse volte altri si spoglia

Di ciò che e’ si crede rivestire

E poi convien che sanza poi si doglia