1331 ca.
GIOVANNI BOCCACCIO, Filocolo, vol. I, cap. II, 9.4
Testo tratto da: V. Branca (a cura di), Tutte le opere di Giovanni Boccaccio, Mondadori Milano, 1967.
Per quale altra cagione diventò il gelso vermiglio, se per l’ardente fiamma costretta, la quale prese più forza ne’ due amanti costretti di non vedersi?