30: Perseo e Medusa

Titolo dell’opera: Perseo e Medusa

Autore: Francesco Maffei

Datazione: 1650 ca.

Collocazione: Venezia, Gallerie dell’Accademia

Committenza:

Tipologia: dipinto

Tecnica: olio su tela (130 x 161 cm)

Soggetto principale: Perseo taglia la testa di Medusa

Soggetto secondario: Minerva sorregge lo scudo, mentre sullo sfondo una Gorgone dorme

Personaggi: Perseo, Medusa, Minerva, Mercurio ?, una Gorgone

Attributi: elmo alato, spada (Perseo); testa anguicrinita (Medusa); elmo, scudo (Minerva); testa anguicrinita (Gorgone)

Contesto:

Precedenti:

Derivazioni:

Immagini: http://www.wga.hu/art/m/maffei/perseus.jpg

Bibliografia: Ivanoff N.,Catalogo della Mostra di Francesco Maffei: Basilica palladiana di Vicenza, Neri Pozza, Venezia 1956

Annotazioni redazionali: Il pittore vicentinofu attivo prevalentemente nella sua città natale e presso alcune città della Repubblica Veneziana (Venezia, Brescia, Rovigo). La sua è una formazione prevalentemente tardo-manierista, ma fondamentale è lo studio del colore e delle atmosfere dei grandi artisti veneti del XVI secolo (principalmente Tintoretto, Veronese e i Bassano). La lezione di questi maestri è però interpretata in chiave barocca, con evidenti distorsioni formali e cromatiche. A partire dal 1638, anno del suo soggiorno a Venezia, ebbe la possibilità di confrontarsi con la contemporanea pittura “riformata” di Liss, Strozzi e Fetti. L’opera è collocabile cronologicamente alla metà del XVII sec.; le figure occupano interamente la superficie del dipinto, lasciando pochissimo spazio al paesaggio circostante, che è limitato ad uno spicchio di cielo. I colori sono sensuali e brillanti, degni della tradizione pittorica veneziana. I personaggi principali sono collocati in primissimo piano secondo un’iconografia abbastanza consueta: Minerva a sinistra, al centro Perseo volto all’indietro verso lo scudo tenuto dalla dea, grazie al cui riflesso può uccidere Medusa posta all’estrema destra. In secondo piano è riconoscibile, per i serpenti sulla testa, una delle sorelle di Medusa, colta ancora nel sonno; viceversa, più complessa risulta l’identificazione del personaggio in penombra, tra Minerva e Perseo, anche se, in base alla narrazione mitologica e alle figurazioni del medesimo soggetto, lo si può identificare come Mercurio, il quale aiutò Perseo nell’impresa con il dono di un falcetto. Proprio quest’arma, seppur poco visibile, deve essere quella usata dall’eroe, in quest’opera, per decapitare la Gorgone.

Dario Iacolina