16: Perseo e Medusa

Titolo dell’opera: Costellazionedi Perseo

Autore: Baldassarre Peruzzi

Datazione: 1510-1511

Collocazione: Roma, Villa della Farnesina, volta della Loggia di Galatea

Committenza: Agostino Chigi

Tipologia: dipinto

Tecnica: affresco

Soggetto principale: Perseo afferra la testa di Medusa per decapitarla

Soggetto secondario: la Fama suona la tuba

Personaggi: Perseo, Medusa, la Fama, busti marmorei, testa equina

Attributi: calzari alati, elmo alato, scudo e spada (Perseo); testa anguicrinita (Medusa); ali, tromba (Fama)

Contesto: volta celeste

Precedenti:

Derivazioni:

Immagini: http://www.allposters.com/-sp/Perseus-and-the-Medusa-Ceiling-Decoration-from-the-Sala-Di-Galatea-1511-12-Posters_i1585408_.htm

Bibliografia: Saxl F., La fede astrologica di Agostino Chigi, interpretazione dei dipinti di Baldassarre Peruzzi nella sala di Galatea della Farnesina, Reale Accademia d'Italia, Roma 1934; D’Ancona P., Gli affreschi della Farnesina in Roma Ed. del Milione, Milano 1955; Mori G., Baldassarre Peruzzi, Oroscopo di Agostino Chigi, Loggia di Galatea, in I luoghi di Raffaello a Roma, a cura di Cassanelli L. , Rossi S., Multigrafica editrice, Roma 1983, pp. 38-40; Lippincott K., Two astrological Ceilings Reconsidered: the “Sala di Galatea” in the Villa Farnesina and the “Sala del Mappamondo a Caprarola”, in “Journal of the Warburg and Courtauld Institutes”, 53, 1990, pp. 185-196; Gerlini E., La Villa de la farnésine à Rome, Itinéraires des muséès, galeries et monuments d’Italie, n. 2, Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato, Roma 1990; Quinlan-Mc Grath M., “The Villa Farnesina, time-telling conventions and reinaissance astrological practice” in “Journal of the Warburg and Courtauld Institutes”, 58, 1995, pp. 52-71; Cieri Via C., L’arte delle Metamorfosi. Decorazioni mitologiche nel Cinquecento. Lithos Roma 2003

Annotazioni redazionali: La decorazione della volta della loggia di Galatea, affrescata dal Peruzzi tra il 1510-1511, è costituita da una complessa figurazione di soggetto mitologico, astronomico e astrologico. Il programma è incentrato sulla presentazione dell’oroscopo del committente, Agostino Chigi, svolto tramite alcune storie mitologiche, molte delle quali sono tratte dalle Metamorfosi ovidiane. La volta, quindi, si presenta come una vera e propria carta del cielo in cui la posizione dei pianeti e delle costellazioni ha un preciso riscontro astronomico volto a glorificare il signore della villa. Peruzzi attua un processo di “mitologizzazione” dei corpi celesti, che trova la sua origine fin nei poemi omerici. Questo procedimento si codifica nel V secolo a.C. e si completa successivamente con i cataloghi di Eudoxos di Cnido, con il poema di Arato e con l’opera di Eratostene. Ogni costellazione è connessa con un eroe del mito, per cui si realizza una fusione fra astronomia e mitologia, di cui è un esempio Igino, poeta del II sec. d.C., che fu astronomo e mitografo, e che divenne una delle fonti principali dei trattati medievali e rinascimentali. Nei due ottagoni allungati della volta sono raffigurate le costellazione di Perseo e del Grande Carro. Il mito di Perseo è strettamente connesso alla nascita del cavallo alato Pegaso, che qui è raffigurato coma Fama alata. Perseo è abbigliato come un soldato romano con corazza, spada e scudo, ed è colto nell’atto di decapitare Medusa, trattenendola per la testa. Proprio questo particolare iconografico dimostra la profonda conoscenza dell’antico da parte dell’artista, che ha potuto recuperare il gesto di Perseo vittorioso dal rilievo traianeo dell’Arco di Costantino con la vittoria dell’imperatore sui Daci. Tra le nubi spuntano i busti degli uomini pietrificati dalla Gorgone, tra cui spicca quello di un cavallo, probabilmente allusivo a Pegaso. Quest’ultimo, secondo il racconto narrato nelle Mythologiae di Fulgenzio (Medfm01), nacque dal sangue della Medusa sotto forma di Fama; ed è proprio quest’ultima la figura femminile alata che, librandosi sul cielo stellato, suona la sua tromba proclamando la gloria del padrone della villa. La tromba della Fama è rivolta verso il piccolo ottagono centrale, dove in origine era collocato lo stemma della famiglia Chigi.

Dario Iacolina