10: Perseo e Medusa

Titolo dell’opera: Perseo e Medusa

Autore: Pittore di New York

Datazione: V a.C.

Collocazione: Berlino, Staatliche Museen

Committenza:

Tipologia: Vaso campano (Anfora)

Tecnica: figure rosse

Soggetto principale: Perseo con la testa di Medusa

Soggetto secondario: tre figure dormienti

Personaggi: Perseo, Medusa, tre figure dormienti

Attributi: falcetto, kibisis, petaso, calzari alati, testa di Medusa (Perseo); testa anguicrinita (Medusa)

Contesto: bucolico stilizzato

Precedenti:

Derivazioni:

Immagini: http://www02.unibg.it/~medusa/images/2195.JPG

Bibliografia:

Annotazioni redazionali: Questa insolita immagine pone irrisolti dubbi iconografici, relativi principalmente alle figure dormienti sulla destra. L’albero fiorito e pieno di frutti si pone difatti come cesura dello spazio bucolico stilizzato, quasi rispettando la sezione aurea. Da un lato, sulla sinistra, le canoniche figure di Medusa, decapitata e dalle sembianze femminili (Cfr. scheda opera 09), e Perseo, che, levando con una mano il falcetto e tenendo con l’altra la testa anguicrinita della Gorgone, ha già compiuto il delitto. Alle loro spalle bucrani appesi sul nero sfondo. Dall’altro tre figure dormienti, i cui corpi attraversano però il diaframma vegetale, tangendo anche quello acefalo di Medusa. E’ possibile che l’albero costituisca una cesura narrativa oltre che spaziale nella rappresentazione; in questo caso separerebbe due diversi stadi del mito: le Gorgoni, a sinistra, riposano tutte insieme, compresa l’unica che di esse è mortale; a destra, la decapitazione è oramai avvenuta. Ciò implicherebbe la duplicazione della figura di Medusa. Più verosimile, vista l’assenza di teste anguicrinite nel gruppo delle dormienti, che sia stata introdotta una quarta figura, oltre le tre Gorgoni, magari per un’erronea lettura delle fonti testuali o per una variante del mito non attestata in altri luoghi. Identificarla, constatata la somiglianza tra le stesse, è difficile: potrebbe trattarsi forse di una delle tre Graie, pur mancando in tutte l’orripilante aspetto tramandato tanto nella letteratura che nell’iconografia tradizionale (Cfr. scheda opera 02; Medfc15).

Lorenzo Riccardi