
Titolo dell’opera: Perseo e Medusa
Autore: Diosphos (Beazley)
Datazione: 500-450 a.C ca.
Collocazione: New York, Metropolitan Museum
Committenza:
Tipologia: vaso (lekythos)
Tecnica: figure rosse su fondo bianco
Soggetto principale: Perseo fugge dopo aver decapitato Medusa
Soggetto secondario: nascita di Pegaso dal corpo acefalo di Medusa
Personaggi: Perseo, Medusa, Pegaso
Attributi: petaso, calzari alati, falcetto, kibisis con testa di Medusa (Perseo); ali, Pegaso (Medusa); ali (Pegaso)
Contesto:
Precedenti:
Derivazioni:
Immagini:
Bibliografia: Richter G.M.A, Perseus and Medusa a White Attic Lekythos, in “The Metropolitan Museum of Art Bulletin”, 2/5, 1907, pp. 82-83
Annotazioni redazionali: Il vaso, acquistato dal Museo nel 1906, raffigura il momento successivo alla decapitazione di Medusa. Mentre dal corpo riverso a terra della Gorgone nasce Pegaso, l’eroe già sta fuggendo grazie ai calzari alati con la testa del mostro nella kibisis. E’ quindi condensata in un’unica scena l’intera vicenda del mito, compreso il presupposto, ossia l’equipaggiamento di Perseo offerto dalle divinità, qui messo bene in evidenza (Cfr. scheda opera 04). Particolarmente singolare, più che l’iconografia, è la tecnica esecutiva: le figure di Perseo e Pegaso, realizzate con il marrone scuro, presentano dei dettagli incisi, mentre Medusa è tratteggiata a grandi linee. Inoltre il vermiglio non è campito in stesure compatte, bensì usato per ritoccare alcuni dettagli, come il petaso, i calzari alati e la kibisis di Perseo; il bordo del chitone, la cintura, le scarpe e il sangue di Medusa, e alcune palmette dei ghirigori che ornano e riempiono lo sfondo bianco, quasi per horror vacui.
Lorenzo Riccardi