143-176 a.C.
PAUSANIA, Guida della Grecia, II, 21, 5-7
Non lontano dall’edificio nell’agora di Argo c’è un tumulo di terra; dicono che vi sia sepolta la testa della Gorgone Medusa. A parte il mito, questo è quanto ancora si dice di lei: era figlia di Forco; mortole il padre, regnò su quelli che abitavano intono al lago Tritonide; amava andare a caccia, e guidava i Libi in battaglia. A quel tempo era accampata con il suo esercito contro quello di Perseo (Perseo aveva infatti al suo seguito uomini scelti dal Peloponneso), quando, di notte, fu uccisa a tradimento, e Perseo, che ne ammirava la bellezza anche da morta, ne tagliò la testa e la portò ai Greci, perché la potessero anch’essi ammirare.
Ma al Cartaginese Prole, figlio di Eucrate, quest’altra versione appariva più credibile della precedente: il deserto della Libia produce vari mostri, incredibili per chi ne sente parlare; in esso nascono selvaggi e selvagge: anzi Prole raccontava di averne visto uno portato a Roma. Egli dunque congetturava che una donna di queste, nel suo vagare, fosse arrivata fino al lago Tritonide e si fosse messa a molestare gli abitanti, finché fu uccisa da Perseo. Si ritiene che Atena lo aiutasse nell’impresa, per il fatto che le sono consacrati gli abitanti del lago Tritonide.
Ad Argo, vicino a questa tomba della Gorgone, c’è il sepolcro di Gorgofone, la figlia di Perseo; la ragione per cui le fu dato questo nome («che uccide Gorgo») è chiara, appena, lo si ode pronunciare; […]