Medfc08

438 a.C.

EURIPIDE, Alcesti, II

 

ADMETO

Signore, tu mi costringi a fare cose che non voglio.

ERACLE

Non aver paura, tendile la mano, tocca la straniera.

ADMETO

Sì, tendo la mano come per decapitare la Gorgone.

ERACLE

Fatto?

ADMETO

Fatto, sì.

ERACLE

Custodiscila, adesso e riconoscerai, dopo, che il figlio di Zeus è un nobile ospite.

ERACLE

Guardala, se non sembra che assomigli in qualche modo a tua moglie: la fortuna è dalla tua, cessa di affliggerti.

ADMETO

O dèi, cosa devo dire? - che miracolo insperato - è davvero mia moglie quella che vedo? O mi stordisce una gioia celeste illusoria?

ERACLE

No, quella che vedi è proprio tua moglie.

ADMETO

Bada che non sia uno spettro degli inferi.

ERACLE

Non hai dato ospitalità a un negromante.

ADMETO

Ma ho davvero davanti agli occhi la donna che avevo seppellito?

ERACLE

Esatto. Ma non sono sorpreso che tu non creda alla tua fortuna.