VIII sec. a.C.
OMERO, Odissea, XI, vv. 630-635
Ma un infinito
Popol di spirti con frastuono immenso
Si ragunava; e in quella un improvviso
Timor m'assalse, non l'orribil testa
Della tremenda Gòrgone la diva
Proserpina invïasse a me dall'Orco.
Cattedra di Iconografia e Iconologia, Dipartimento di Storia dell'arte e spettacolo, Facoltà di Lettere e Filosofia, Sapienza Università di Roma
VIII sec. a.C.
OMERO, Odissea, XI, vv. 630-635
Ma un infinito
Popol di spirti con frastuono immenso
Si ragunava; e in quella un improvviso
Timor m'assalse, non l'orribil testa
Della tremenda Gòrgone la diva
Proserpina invïasse a me dall'Orco.