58: Perseo e Andromeda

Titolo dell’opera: Perseo e l’origine del corallo

Autore: Claude Lorrain (1600-1682)

Datazione: 1671 ca.

Collocazione: Robert Lehman Collection, Metropolitan Museum, New York

Committenza:

Tipologia: disegno(25.4 x 32.5 cm)

Tecnica: carboncino, inchiostro nero e acquarello grigio.

Soggetto principale: Perseo si lava le mani dopo la battaglia

Soggetto secondario: Nereidi giocano con il corallo, nascita di Pegaso.

Personaggi: Perseo, Pegaso, nereidi, putto

Attributi: elmo alato (Perseo)

Contesto: paesaggio costiero

Precedenti:

Derivazioni: Claude Lorrain, Veduta costiera con Perseo e la nascita del coralloCollezioneCoke, Holkham Hall, Norfolk. Olio su tela, 1674

Immagini: http://www.metmuseum.org/Works_of_Art/viewOne.asp?dep=15&viewMode=1&item=1975%2E1%2E661  

Bibliografia: Rothlisberger M., Claude Lorrain, Yale University Press, New Haven 1961, vol. 1, pp. 433-435, vol. 2, fig. 290; Cecchi D., L'opera completa di Claude Lorrain, Rizzoli, Milano 1975, p. 122, n. 260

Annotazioni redazionali: Il disegno per la collezione Lehaman è uno dei sei preparatori per il dipinto con la vicenda della nascita del corallo: Perseo adagia la testa di Medusa sulle alghe che entrate a contatto con il sangue, si trasformano in corallo duro. La tela fu commissionata nel 1674 dal cardinale Camillo Massimi; lo stesso soggetto era stato già richiesto dal cardinale a Nicolas Poussin a cui Lorrain si era evidentemente ispirato (Cfr. scheda opera 49). La figura di Perseo che si lascia versare dell’acqua sulle mani da un putto è infatti la stessa del quadro di Poussin, soltanto speculare. Una differenza considerevole è che l’eroe, oltre all’elmo alato, ha le ali, iconografia insolita e divergente dalle tradizioni testuali (Cfr. scheda opera 22). Nel disegno non compaiono né Andromeda né il mostro appena sconfitto, segno che l’interesse della scena era soltanto per questo episodio di gusto più scientifico e botanico. Al centro della scena c’è Pegaso poiché egli, secondo Ovidio, nacque dal sangue della testa di Medusa. Come sempre in Lorrain, l’ambientazione è predominante rispetto alla rappresentazione del mito, che viene declassato a pretesto per grandi composizioni di paesaggio.

Francesca Pagliaro