Titolo dell’opera: La liberazione di Andromeda
Autore: Guercino (pseudonimo di Giovanni Francesco Barbieri; 1591-1666)
Datazione: 1648 ca.
Collocazione: Genova, Palazzo Balbi Senarega
Committenza: Commendator Manzini
Tipologia: dipinto
Tecnica: olio su tela
Soggetto principale:
Soggetto secondario:
Personaggi: Andromeda, Perseo, Pegaso, mostro marino
Attributi: catene, mostro marino (Andromeda); elmo, Pegaso (Perseo); ali (Pegaso)
Contesto: scoglio sul mare
Precedenti: Andromeda incatenata alla roccia, disegno di composizione, Collezione Suida-Manning, 1645-48 ca. (Cfr. scheda opera 55); Andromeda, disegno, Milano, pinacoteca di Brera (Cfr. scheda opera 54); Andromeda (disegno), Windsor Castle
Derivazioni:
Immagini:
Bibliografia: Stone D. M., Guercino Master Drafsman. Works from north American Collection, Harvard University art museum 1991, pp. 123-124; Stone D. M., Guercino. Catalogo completo dei dipinti, Firenze 1991, pag.248; Salerno L., I dipinti del Guercino, Roma 1988, pag.327; Malvasia C., Vite dei pittori bolognesi/ Felsina Pittrice, Bologna 1971; Barbanti-Grimaldi, Guercino, Bologna 1968, pag.107; Emiliani A., Disegni nel seicento emiliano nella pinacoteca di Brera, Milano 1959, pag. 55 ; Mahon D.-Turner N., The drawings of Guercino at Windsor Castle, Cambridge 1989, pp. 152, 100, 201.
Annotazioni redazionali: Il dipinto, che rappresenta Andromeda legata alla roccia e Perseo in cielo nell’atto di uccidere il mostro, è di datazione certa. Il pagamento in natura del quadro (“Per il quadro dell’Andromeda fatta al Sig. Commendatore Manzini, si è ricevuto castellate, lo specchio e altro”) figura infatti nel “Libro dei Conti” alla data del 24 settembre 1648. Il libro contabile fu iniziato dal fratello del Guercino, Paolo Antonio Barbieri, e una volta morto quest’ultimo (1649) continuato dal Guercino stesso. Il quadro è riportato anche dal Malvasia come “L’Andromeda quadro grande”, forse proprio ad indicare la differenza con un’altra Andromeda realizzata dal pittore attorno al 1660 che risulta persa (Salerno, 1988). Se si considera la data di pagamento vicina a quella dell’esecuzione, l’Andromeda va collocata nel periodo in cui Guercino si è ormai trasferito a Bologna a causa della guerra di Castro che minacciava di raggiungere il territorio di Cento (1642). Il Reni era morto da poche settimane e questo gli permise di raccogliere molta della sua committenza. Il corpo è in una postura quasi chiastica, i punti di vista sono riabbassati. E’ evidente anche il recupero dell’emblematicità delle espressioni nella gestualità di Andromeda.
Francesca Pagliaro