
Titolo dell’opera: Perseo e Andromeda
Autore: Nicolas Poussin
Datazione: 1631 ca.
Collocazione: The Royal Library, Windsor Caste
Tipologia: Disegno
Tecnica: penna e acquarello su carta ruvida
Soggetto Principale: Perseo che si lava le mani; Andromeda incatenata alla roccia
Soggetto secondario: Ninfe che guardano le alghe diventare corallo con il sangue di Medusa; vittoria alata che stacca un ramo per porlo al vincitore; mostro che giace morto sull’acqua
Personaggi: Perseo, Andromeda, Vittoria alata, Pegaso, Mercurio, Atena, Ninfe, putto.
Attributi: Scudo, calzari alati (Perseo); nudità parziale (Andromeda); elmo, lancia (Atena); ali (Mercurio).
Contesto: Spiaggia con vegetazione
Precedenti:
Derivazioni:
Immagini:
Bibliografia: Wild D., Nicolas Poussin, Orell Fussli, Zurich 1980, vol.II, pag. 37; Blunt A., The massim collection of Poussin drawings in the royal library of Windsor Castle, in Master drawings, Vol XIV, 1976; Mahon D., Poussin au carrefour des annees trente, in Nicolas Poussin a cura di Chastel A., Parigi 1958, pp. 237-263; Giovan Pietro Bollori, Le vite dei pittori scultori e architetti moderni, a cura di Borea E., Einaudi, Torino 1976, pp.321-323; Haskell F., Mecenati e pittori, L’arte e la società italiane nell’età barocco, Torino 2000
Annotazioni redazionali: Il disegno, noto anche come La Tintura del Corallo (Bellori, Vite p. 443) appartiene alla serie conosciuta come “gruppo di Marino” realizzata da Poussin durante il suo soggiorno a Parigi (1615-1629) a corredo del poema Adone di Giovan Battista Marino e commissionata dallo stesso. Alla morte di Marino (1625) la serie passò a Cassiano Del Pozzo, amico e patrono del pittore, e poi confluì nella collezione del Cardinal Camillo Massimi. A questo gruppo originario vennero aggiunti altri disegni, tra i quali figura anche quello con Perseo e Andromeda, simili per stile, tecnica e dimensioni. Raccolti in un volume, arrivarono al Windsor Castle intorno al 1695 in circostanze non chiare. Ne venne redatto un catalogo ad opera di Marinella (Friedlander & Blunt 1953). La descrizione di Marinella riprende fedelmente quella fatta da Bellori, il quale riconosceva nell’episodio il momento in cui Perseo, dopo aver ucciso il mostro, si lave le mani poggiando la testa di Medusa a terra sopra le alghe. Il sangue che sgorga dalla testa della Gorgone trasforma le alghe in corallo rosso (da qui il titolo). Andromeda è ancora incatenata alla roccia; nel cielo Atena e Mercurio osservano la scena, il mostro galleggia nell’acqua e la Vittoria accanto a Pegaso, coglie un ramo per offrirlo al vincitore (Blunt 1976). Abbinati a questo disegno, ci sono Il regno di Flora e Venere ed Adone. Quest’ultimo è collegato all’episodio della Nascita del Corallo poiché nel mito, dal sangue del piede ferito di Venere, nascono delle rose. L’unico punto in cui Marinella si discosta dall’interpretazione di Bellori è nell’identificare la donna che si versa l’acqua sui capelli come Cassiopea e l’uomo seduto a terra a guardarla come Nettuno. Bellori, invece, crede che la donna sia una ninfa (tra l’altro presente anche nel disegno con “Venere e Adone”) e vede nel gesto di lavarsi i capelli un “gesto fecondo”, un simbolo di fertilità che nel XVII secolo era diffuso specialmente in amuleti magici. In ogni caso il legame tra i tre disegni è dato dall’interesse per l’origine mitica delle piante, le rosa e il corallo (Venere ed Adone; Perseo e Andromeda), e in generale tutte le metamorfosi di fiori menzionate da Ovidio (Il regno di Flora). Già Cassiano del Pozzo a corredo dei suoi disegni botanici si discostava talvolta dalle note strettamente scientifiche tratte da Plinio, per evocarne invece l’origine mitica (Blunt 1966).
Francesca Pagliaro