47: Perseo e Andromeda

Titolo dell’opera: Perseo incoronato

Autore: Peter Paul Rubens

Datazione: 1622 ca.

Collocazione: St. Pietroburgo, Museo dell’ Hermitage

Committenza:

Tipologia: dipinto

Tecnica: olio su tavola trasferito su tela nel 1864 (99,5 x 139 cm)

Soggetto principale: Perseo libera Andromeda

Soggetto secondario: Vittoria incorona Perseo; due amorini sciolgono le corde che legano Andromeda, un altro scosta il drappo dorato; tre amorini: uno regge l’elmo, un altro tiene Pegaso e l’ultimo sostiene lo scudo di Perseo

Personaggi: Perseo, Andromeda, Pegaso, drago marino, sei amorini, Vittoria

Attributi: scudo con testa di Medusa, elmo, corazza, calzari alati (Perseo); nudità, corde (Andromeda); ali, palma, corona d’alloro (Vittoria)

Contesto: paesaggio marino

Precedenti:

Derivazioni:

Immagine: www.hermitagemuseum.org

Bibliografia: Rooses, M., L’oeuvre de P.P. Rubens, Jos Maes editore,Anversa 1890, III, pp. 146-47; Stepanow G., Rubens, Silvana editoriale d’arte, Milano 1950, pp. XCI-XCII; Burckhardt, J., Rubens, Einaudi, Torino 1967, pp. 57 e 67; Jaffé M., Catalogo completo di Rubens, Rizzoli, Milano 1989, p. 280; Varchavskaya M., Rubens, Notices sur les tableaux du Musée de l’ Ermitage, editions Cercle d’ Art, Paris 1989; Eisler C., Paintings in the Hermitage, Stewart, Tabori & Chang, New York 1990, p. 34; Didier B., Pietro Paolo Rubens: 1577-1640, De Luca edizioni d’arte, Roma 1990; Davidson Reid J.-Rohmann C., The Oxford Guide to Classical Mithology in the Arts, 1300-1990, New York – Oxford 1993, p. 877

Annotazioni redazionali: Questo dipinto costituisce il pendant del Perseo libera Andromeda, conservato alla Gemäldegalerie di Berlino (Cfr. scheda opera 46). Andromeda è in piedi, a sinistra, su una roccia, nella mano stringe un velo bianco, due amorini sciolgono le corde che la legano alla roccia, un terzo scosta il drappo dorato per mostrarla a Perseo. Questi ha uno scudo con la testa di Medusa e al suo fianco ci sono  tre amorini, di cui uno tiene Pegaso, il cavallo alato, un altro si sforza di sollevare lo scudo dell’eroe, mentre il terzo porta  il suo elmo che la Vittoria sostituisce con una corona. In basso in primo piano si vede il mostro marino, ucciso, a bocca aperta. L’esame dendrocronologico del supporto ha indicato una datazione non anteriore al 1619, per cui secondo Jaffè è probabile che il dipinto risalga a tre anni dopo, come suggerisce il referto stilistico. Fu messo all’asta con la collezione del barone di Schönborn ad Amsterdam nel 1738. Nel 1768 fu acquistato presso il conte Brühl a Dresda. Secondo la studiosa russa Varchavskaya le particolarità del quadro giocano in favore dell’inizio degli anni venti del 1600. Il tema di Perseo vincitore del drago e liberatore di Andromeda funzionava bene come allegoria di un monarca che respinge l’invasione nemica o che protegge la fede dall’eresia. Secondo Evers quest’opera deve essere stata dipinta su ordinazione o nell’occasione di un avvenimento ben preciso, probabilmente un matrimonio. Basandosi su una datazione erronea del quadro (1609-1611) egli lo include nel gruppo dei quadri“Alessandro e Rossana” e “Marte e Venere”, collegandolo al matrimonio del fratello di Rubens, Filippo. Rubens presenta il mito sia come l’apoteosi dell’eroe sia come un vero inno alla potenza dell’amore. Discendendo dall’Olimpo, la Vittoria, portante una palma, incorona Perseo con una corona d’alloro.

                                                                                      Anna Cola