27: Perseo e Andromeda

Titolo dell'opera: L’offrande de Persée

Autore: anonimo

Datazione: 1530 ca.

Collocazione: Svizzera, Musée romain de Lausanne-Vidy

Committenza:

Tipologia: arazzo

Tecnica:

Soggetto principale: Perseo offre sacrifici a Minerva, Giove e Mercurio

Soggetto secondario: Andromeda liberata e la nascita del corallo; le nozze di Perseo e Andromeda

Personaggi: Perseo, Andromeda, mostro marino, Pegaso, Minerva, Giove, Mercurio, astanti, sacerdoti, cacciatori, corteo nuziale

Attributi: nudità (Andromeda); testa della Gorgone (Perseo); ali (Pegaso); elmo, lancia, scudo con la testa della Gorgone (Minerva); scettro (Giove); petaso, caduceo (Mercurio)

Contesto: scena all’aperto

Precedenti:

Derivazioni:

Immagini: http://amweb.free.fr/andart/fr/index.htm

Bibliografia: Guthmuller B., Mito, poesia, arte: saggi sulla tradizione ovidiana nel Rinascimento, Bulzoni, Roma, 1997, pp. 189-196. Hall J., Dizionario dei soggetti e dei simboli nell’arte, Longanesi & C., Milano, 2001.

Annotazioni redazionali: L’arazzo, realizzato a Bruxelles intorno al 1530, faceva parte di un insieme decorativo composto da tre pezzi, uno conservato a Boston, l’altro in Germania, raffiguranti tre episodi della vita di Perseo. L’arazzo conservato a Losanna illustra diversi momenti del mito attraverso la ripetizione della figura di Perseo, espediente tipico dell’arte medievale, presente anche nel dipinto di  Piero di Cosimo (Cfr. scheda opera 24). Sulla sinistra, in posizione marginale, Andromeda ormai libera, ma ancora immersa nell’acqua, e Perseo che, privo dei suoi tradizionali attributi (spada, calzari e cappello alati – quest’ultimo sostituito da un elmo con numerose piume), tiene in mano la testa della Gorgone. Nell’acqua è visibile il corallo, nato dal contatto della testa di Medusa con dei ramoscelli acquatici. E’ quindi presente una sintesi tra il momento della liberazione in cui l’eroe tiene in mano la testa pietrificatrice e la successiva nascita del corallo. Tra l’erba si intravede il mostro marino; in alto Pegaso come Unicorno, simbolo di purezza. Al centro il motivo principale: l’offerta di Perseo a Minerva, Giove e Mercurio posti in trono tra le nuvole. Minerva, oltre ai tradizionali attributi, presenta le ali: questa iconografia, sebbene poco diffusa, è nota sin dall’età imperiale, e deriva da un’evoluzione di quella dell’Atena Nike (per una trattazione più approfondita e bibliografia sull’argomento Cfr. scheda opera 07 del mito di Aracne e Minerva). Giove è rappresentato come un monarca per la presenza della corona e del libro sulle ginocchia, simbolo di saggezza. Mercurio ha gli attributi tradizionali, petaso e caduceo, ma è privo dei calzari alati. Alle divinità sono state innalzate tre are, seguendo il racconto ovidiano, ma sacrificato un solo animale, per sineddoche, rispetto alla vacca, al vitello e al toro ovidiani (Andrfc09). Ad offrire sacrifici, numerosi astanti e sacerdoti in vesti orientali, a sottolineare l’importanza del momento che occupa gran parte della scena. Sulla sinistra in alto le nozze di Perseo e Andromeda. La centralità dell’offerta connota Perseo come eroe pio e tutti i particolari della rappresentazione concorrono ad indicare una cristianizzazione del mito. Ne è un esempio la presenza di Pegaso come Unicorno, attributo della Vergine Maria. E’ inoltre evidente un’ambientazione cortese, resa anche dagli abiti, e la centralità di episodi del mito solamente accennati da Ovidio.

Silvia Trisciuzzi