Titolo dell’opera: Perseo e Andromeda
Autore:
Datazione: 1501
Collocazione: Giovanni Bonsignori, Ovidio Methamorphoseos vulgare, Venezia 1501, f. 34v. (prima edizione 1497)
Committenza: Lucantonio Giunta
Tirpologia: incisione
Tecnica: xilografia
Soggetto principale: Perseo uccide il mostro marino
Soggetto secondario: a sinistra Perseo uccide Medusa; dalla testa della Gorgone nasce Pegaso, il mitico cavallo alato; al centro Perseo sorvolando le coste Etiopi vede Andromeda incatenata a uno scoglio
Personaggi: Perseo, Andromeda, mostro marino, Medusa, Pegaso, personaggio dietro Andromeda
Attributi: petaso, calzari alati, falcetto, scudo, testa di Medusa (Perseo); catene, mostro marino (Andromeda); Pegaso (Medusa)
Contesto: paesaggio costiero con città sullo sfondo
Precedenti:
Immagini:
Bibliografia: Guthmuller B., Mito, poesia, arte: saggi sulla traduzione ovidiana nel Rinascimento, Bulzoni, Roma 1997
Annotazioni redazionali: l’edizione dell’Ovidio Methamorphoseos vulgare fu stampata per la prima volta nel 1497 per volere di Lucantonio Giunta, che arricchì l’opera con una serie di illustrazioni che avranno una grande importanza nell’iconografia dei miti ovidiani. Il Patriarca di Venezia Tommaso Donà costrinse l’editore ad operare una forte censura, pena la scomunica, sulle suddette rappresentazioni, che per la prima volta dopo il Medioevo riproponevano il contenuto del mito nel suo aspetto classico (immagine censurata: http://visualiseur.bnf.fr/CadresFenetre?O=IFN-2200018&I=15&M=imageseule). La miniatura qui riportata appartiene alla ristampa del 1501, per cui si riutilizzarono gli stessi blocchi del ’97, con alcune modifiche e con l’eliminazione della censura del nudo di Andromeda, che viene reso integrale seppur con qualche incertezza anatomica. Caratteristica dell’incisione la rappresentazione simultanea di più episodi: sulla sinistra Perseo che uccide Medusa, la nascita di Pegaso dal sangue della Gorgone, l’arrivo in volo e il combattimento di Perseo col mostro marino per liberare Andromeda. Alle spalle della principessa, come ammonimento, figura un monaco domenicano.
Chiara Mataloni
Francesca Pagliaro