12: Perseo e Andromeda

Titolo dell’opera: Perseo e Andromeda

Autore: Pittore Barocco (Klein)

Datazione:

Collocazione: Napoli, Museo Archeologico Nazionale, proveniente da Pompei, Regio VI,ins. 15

Committenza:

Tipologia: dipinto parietale

Tecnica: affresco, IV stile pompeiano

Soggetto principale: Perseo combatte contro il mostro marino

Soggetto secondario: Andromeda è legata a un promontorio roccioso; una ninfa scappa impaurita

Personaggi: Perseo, Andromeda, ninfa, mostro marino

Attributi: spada, mantello (Perseo); catene, mostro marino, scoglio roccioso (Andromeda)

Contesto: paesaggio costiero

Precedenti:

Derivazioni:

Immagini:

Bibliografia: Dawson C.M., Romano-Campanian Mythological Landscape Painting, in Yale Classical Studies, a cura di Bellinger A.R., Yale University Press, Londra 1944, vol. 9, p. 107, n. 54;  122-123, 142-144; Dugas C., Observations sur la légende de Perse, in “Revue des etudes grecques”, 69, 1956, pp. 1-15; Phillips K.M., Perseus and Andromeda, in “American Journal of Archaeology”, 72, 1968, pp. 1-23; Schauenburg K., ad vocem “Andromeda”, in Lexicon Iconographicum Mythologiae Classicae, Artemis, Zurigo-Monaco 1981, vol. I, p. 778

Annotazioni redazionali: in questa prima riproduzione (Le pitture antiche d'Ercolano e contorni incise con qualche spiegazione, Regia Stamperia, Napoli 1765, n. 4, p. 309, pl. 61) dell’affresco molto rovinato e poco leggibile conservato a Napoli, è raffigurato il momento del combattimento tra Perseo e il mostro marino. L’eroe sta per scagliarsi contro Cetus con una spada, particolare interpretato da una parte della critica come una clava (Dawson 1944); sul braccio destro è poggiato il mantello, ma la lettura è limitata dalla lacuna. Dawson, basandosi sulla posa della testa del mostro, innaturalmente riversa verso l’alto, ipotizza che il braccio non visibile tenga la testa della Gorgone usata per pietrificare Cetus. Sullo sfondo Andromeda è legata al promontorio roccioso, così come vogliono le fonti (Andrfc09), nella posa classica con le braccia distese (Cfr. scheda opera 03, scheda opera 05, scheda opera 06, scheda opera 11). L’ambientazione è lugubre (alberi secchi come simbolo di morte). L’artista dimostra di saper rimodellare a suo piacimento uno schema iconografico molto diffuso nell’ambito della pittura pompeiana (Cfr. scheda opera 11), introducendo un elemento nuovo, quello del combattimento, ed enfatizzando i particolari più cupi.

Chiara Mataloni