05: Perseo e Andromeda

Titolo dell’opera: Andromeda incatenata

Autore:

Datazione: prima metà del IV sec. a.C.

Collocazione: Napoli, Museo Nazionale (Collezione Spinelli)

Committenza:

Tipologia: vaso campano           

Tecnica: hydria a figure rosse

Soggetto principale: Andromeda incatenata

Soggetto secondario:

Personaggi: Andromeda

Attributi: lacci ai polsi (Andromeda)

Contesto:

Precedenti:

Derivazioni:

Immagini:

Bibliografia: Dugas C., Observations sur la légende de Perse, in “Revue des etudes grecques”, 69, 1956, pp. 1-15 ; Phillips K.M., Perseus and Andromeda, in “American Journal of Archaeology”, 72, 1968, pp. 1-23; Schauenburg K., ad vocem “Andromeda”, in Lexicon Iconographicum Mythologiae Classicae, Artemis, Zurigo-Monaco 1981, vol. I, p. 777, vol. II, p. 628, n. 20; Carpenter TH., Art and Myth in Ancient Greece, Thames and Hudson, Londra 1994;

Annottazioni redazionali: si tratta di uno dei numerosi vasi di produzione italiota, e in particolare Apula, raffiguranti il mito di Andromeda; Phillips nota che anche i pochi vasi attici noti raffiguranti questo mito provengono dall’Italia, per cui ipotizza una maggiore fortuna del racconto, e quindi una maggiore capacità di vendita dei vasi, in Italia piuttosto che in Grecia. L’iconografia adottata riprende quella classica attica (Cfr. scheda opera 03). Nell’hydria Andromeda è raffigurata per la prima volta nuda (iconografia che sarà poi ripresa ed enfatizzata a partire dalla fine del Quattrocento). Sulle spalle della fanciulla un mantello tirato con funzione decorativa; sulla destra una stele funeraria con dei dono funebri.

Chiara Mataloni