03: Perseo e Andromeda

Titolo dell’opera: Perseo e Andromeda

Autore: Pittore di Phiale (Beazley)

Datazione: 450-445 a.C. ca. 

Collocazione: Agrigento, Museo Archeologico Nazionale

Committenza:

Tipologia: vaso attico

Tecnica: cratere a calice in terracotta a figure rosse su fondo bianco

Soggetto principale: Perseo contempla Andromeda incatenata

Soggetto secondario:

Personaggi: Perseo, Andromeda

Attributi: catene ai polsi (Andromeda); petaso alato, sandali alati (Perseo)

Contesto:

Precedenti:

Derivazioni:

Immagini: http://amweb.free.fr/andart/fr/

Bibliografia: Dugas C., Observations sur la légende de Perse, in “Revue des etudes grecques”, 69, 1956, pp. 1-15 ; Phillips K.M., Perseus and Andromeda, in “American Journal of Archaeology”, 72, 1968, pp. 1-23; Trendall A.D., Webster T.B.L., Illustrations of Greek Drama, Phaidon Press, Londra 1971, pp. 63-65; Schauenburg K., ad vocem “Andromeda”, in Lexicon Iconographicum Mythologiae Classicae, Artemis, Zurigo-Monaco 1981, vol. I, p. 776, vol. II, p. 623, n. 5; Carpenter TH., Art and Myth in Ancient Greece, Thames and Hudson, Londra 1994; Servi C., Mitologia Greca, Ekdotike Athenon S.A., Atene 1998, p. 111.

Annotazioni redazionali: in questo cratere troviamo una rappresentazione estremamente sintetica del mito di Perseo e Andromeda, in cui sono presenti unicamente i due protagonisti mentre manca qualsiasi riferimento agli altri elementi della vicenda, primo fra tutti il mostro marino. Sulla destra Andromeda, in abiti orientali, è legata a due alberi; un terzo è posto dietro di lei. Di fronte Perseo, riconoscibile dai suoi classici attributi, la osserva rapito dalla sua bellezza. Grazie a questo vaso, in cui le figure sono identificabili dalle iscrizioni, sappiamo per certo che la figura vestita all’orientale, presente anche nell’Hydria di Vulci (Cfr. scheda opera 02), è Andromeda. Anche in virtù di questo particolare, le due opere sono state messe in relazione da Arthur Dale Trendall (1971) con una tragedia di Sofocle, l’Andromeda, di cui restano pochissimi frammenti. Il momento qui rappresentato è quello successivo rispetto all’Hydria conservata a Boston: Perseo arriva di fronte ad Andromeda che, dopo essere stata legata, era rimasta sola. Accanto a Perseo è leggibile un’iscrizione, “EUAION KALOS AISCHYLOU”; questo Euaion è lo stesso che compare nel cratere a campana di Boston del pittore di Lycaone con il mito di Diana e Atteone (Cfr.scheda opera corrispondente), identificato con il figlio di Eschilo, chiamato tragikos nel Suda lexicon, probabile riferimento alla sua attività di poeta. Questo particolare avvalora l’ipotesi che i dipinti di questo vaso si rifacciano una versione drammatica del mito di Perseo e Andromeda, ed è probabile che in entrambi i casi l’iscrizione si riferisca al personaggio interpretato dall’attore.

Chiara Mataloni