I sec. a.C. – I sec. d.C., 9-19 d.C.
M. MANILIO, Astronomica, I, 350-360
Testo da: http://www.thelatinlibrary.com/manilius1.html
et finitur in Andromeda; [quam Perseus armis 350
eripit et sociat sibi, cui] succedit iniquo
divisum spatio, quod tertia lampada dispar
conspicitur paribus, Deltoton nomine sidus,
ex simili dictum; Cepheusque et Cassiepia
in poenas signata suas iuxtaque relictam
Andromedam vastos metuentem pristis hiatus,
expositam ponto deflet scopulisque revinctam,
ni veterem Perseus caelo quoque servet amorem
auxilioque iuvet fugiendaque Gorgonis ora
sustineat spoliumque sibi pestemque videnti. 360
Traduzione da: M. Manilio, Astronomica, a cura di Liuzzi D., libro I, Congedo Editore, 1997
Venendo a terminare in Andromeda che Perseo con le armi
Tenta di strappare e fare sua compagna; segue a questo,
distinto da lato disuguale, che primeggia sugli altri e due
(che sono uguali) con tre stelle, il Triangolo,
così chiamato per la forma, e Cefeo e Cassiopea,
fatta costellazione perché paghi la giusta pena e presso l’abbandonata
Andromeda, che è atterrita dalle larghe fauci della Balena,
piange la figlia esposta (al mostro) e legata agli scogli
(e che sarebbe perita) se Perseo non conservasse anche in cielo l’antico amore
e non le portasse aiuto, sostenendo il capo, da evitarsi,
della Gorgonie, preda per lui e morte per chi la guarda.