28-16 a.C.
PROPERZIO, Elegie I, 3, 4
Testo da: http://www.thelatinlibrary.com/prop.html
Qualis Thesea iacuit cedente carina
languida desertis Cnosia litoribus;
qualis et accubuit primo Cepheia somno
libera iam duris cotibus Andromede;
Nec minus assiduis edonis fessa choreis
qualis in herboso concidit lapidano (..)
Traduzione da: Properzio, Elegie, a cura di D’Arbela E., Istituto Editoriale Italiano, Milano 1964
Come la donna di Crosso, mentre la nave di Teseo si allontanava, giacque languente sul lido deserto, come si sdraiò per il primo sonno già libera dai duri scogli Andromeda, e come l’edonide stanca per le assidue danze, si abbandona sulla riva dell’erboso Apidano.
II, 28, 19
Andromede monstris fuerat devota marinis:
haec eadem Persei nobilis uxor erat.
Traduzione da: Properzio, Elegie, a cura di D’Arbela E., Istituto Editoriale Italiano, Milano 1964
Andromeda era stata consacrata al mostro marino ed essa fu pure famosa consorte di Perseo