II sec. d.C.
PAUSANIA, Guida alla Grecia
Traduzione da: Pausania, Guida alla Grecia, L’Attica, a cura di G. Maddoli, M. Moggi, e D. Musti, Fondazioni Lorenzo Valla, Arnoldo Mondadori, 1992
L’Attica, I, 8,4
Vicino alla statua di Demostene è un tempio di Ares, dove si trovano due statue di Afrodite; quella di Ares è opera di Alcamene, mentre la statua di Atena si deve a un artista di Paro, di nome Locro. Qui si trova anche la statua di Enio, scolpita dai figli di Prassitele; intorno al tempio si ergone le statue di Eracle, di Teseo e di Apollo che si lega la chioma con un nastro, e statue di uomini: di Calade che, come si racconta, scrisse leggi per gli Ateniesi, e di Pindaro, il quale fra gli altri onori ottenne dagli Ateniesi anche quello della statua, poiché li aveva elogiati in un suo carme.
La Corinzia e l’Argolide, II, 25,I
La via che da Argo conduce a Mantinea non è la stessa che porta a Tegea: ma ha inizio dalle porte presso la Deiros. Su quesra strada c’è un santuario con due ambienti, che ha un’entrata verso occidente e un’altra verso oriente. All’ingresso orientale c’è una statua lignea di Afrodite, a quello occidentale una di Ares: dicono che i due simulacri furono dedicati da Polinice e da quegli Argivi che scesero in campo al suo fianco, per difenderne i diritti.
La Laconia, III, 17, 5
A sinistra della Chalkioros hanno innalzato un santuario delle Muse, perché gli Spartani solevano uscire al combattimento non al suono delle tramba, ma alla melodia dei flauti e con accompagnamento di lira e cetra. Dietro alla Chalkioikos c’è un tempio di Afrodite Areia: le statue lignee sono antiche quanto altre ma in Grecia.
L’Elide e Olimpia, III, 18, 5
Vi è pure Ares che indossa le armi e conduce Afrodite.
L’Arcadia, VIII, 32, 2-3
Il santuario delle Muse, di Apollo e di Ermes, costruito in comune per queste divinità, presentava, fra le cose da ricordare, non molti resti delle fondamenta, ma c’erano ancora una delle Muse e una statua di Apollo, eseguita secondo lo stile delle erme quadrangolari. Anche il santuario di Afrodite era in rovina, ad eccezione di quanto rimaneva ancora del pronaos e di tre statue, a due delle quali attribuivano rispettivamente gli epiteti di Urania e di Pandemos, mentre la terza non aveva alcun appellativo.
A non molta distanza c’è l’altare di Ares, e si diceva che originariamente anche il santuario fosse stato costruito per il dio. Al di là del santuario di Afrodite si trova anche uno stadio, che da un lato si estende fino al teatro –e qui hanno anche una fontana che considerano sacra a Dioniso-, mentre un’altra estremità dello stadio -a quanto si diceva- c’è un tempio di Dioniso, che fu distrutto dai fulmini due generazioni prima della mia e di cui ai miei tempi esistevano ancora non molti resti. Il tempio comune a Eracle e a Ermes, situato vicino allo stadio, non esisteva più e rimaneva solo un altare.