I sec. a.C.
CICERONE,De natura deorum, III, 59-60
Traduzione da: Marco Tullio Cicerone, La natura divina, introduzione, traduzione e note di C. M. Calcante, BUR, Milano 1992
(Abbiamo molte Venere) La prima è figlia di Cielo e Giorno (abbiamo visto il suo tempio a Elide); la seconda fu generata dalla schiuma: da lei e da Mercurio, secondo la tradizione, nacque il secondo Cupido; la terza è figlia di Giove e di Dione e sposò Vulcano, ma si dice che da lei e Marte nacque Antero; la quarta, concepita da Siria e Cipro, è chiamata Astarte e, secondo la tradizione, sposò Adone. [...]
Il primo Cupido si dice che sia figlio di Mercurio e dalla prima Diana, il secondo di Mercurio e della seconda Venere, il terzo, che è lo stesso che Antero, di Marte e della terza Venere. Queste storie e altre analoghe sono state scelte attingendole dall’antica tradizione greca. Voi capite che bisogna opporsi a esse perché il culto non ne venga sconvolto; ma i vostri non solo non le confutano ma le corroborano spiegando a che cosa ciascuna di essa allude.