42: Ino

Titolo dell'opera: Ulisse naufrago sulla zattera riceve da Ino/Leucotea il suo velo sacro

Autore: Johann Heinrich Fuslii

Datazione: 1803

Collocazione: Basilea, Collezione privata

Committenza:

Tipologia: pittura

Tecnica: olio su tela (cm 175 su 139)

Soggetto principale: al centro e in piedi Ino/Leucotea, abbigliata con una lunga veste bianca, figura ergere dai flutti marini davanti ad Ulisse che, in basso riverso di spalle e aggrappato alla sua zattera, prende con la mano sinistra, il velo bianco della dea

Soggetto secondario:

Personaggi: Ino/Leucotea, Ulisse

Attributi: velo bianco (Ino/Leucotea); nudo, naufrago (Ulisse)

Contesto: la scena ha luogo in mare aperto

Precedenti:

Derivazioni:

Immagini:

Bibliografia: Classico dell’Arte Rizzoli, “L’opera completa di Fussli”, Rizzoli Editore, Milano 1977, pag. 102, tav. XLII, n° 207

Annotazioni redazionali: nel dipinto è rappresentato un particolare momento narrato da Omero (vv. 333 e segg.) nell’Odissea: la dea protettrice dei marinai, Ino/Leucotea soccorre Ulisse mentre, in preda alla tempesta si era rifugiato su di una zattera che lei gli consiglia di abbandonare. Al fine di preservarlo dalla morte, la dea dona ad Ulisse un velo bianco con cui l’eroe circonda il suo petto. L’iconografia della dea “Bianca” riflette una certa fedeltà sia con la tradizione letteraria che con quella figurativa in cui Ino/Leucotea figura abbigliata, come nel caso specifico, con una veste bianca. D’altra parte, Fussli in qualità di pittore e critico d’arte di notevole spessore per la solida formazione culturale di matrice classica era affascinato dai grandi poeti come Omero, Dante, Shakespeare. Da essi e dalle loro opere, infatti, prese spunto per realizzare numerose opere di cui permangono centinaia di disegni e dipinti permeati dal suo particolarissimo stile preromantico, in cui l’estetica del sublime, viene sempre resa con intense espressioni visionarie e drammatiche.

Claudia Terribili

 

Titolo dell'opera: La furia di Atamante.

 

Autore: JohnFlaxman.

 

Datazione: 1793

 

Collocazione: Suffolk, Ickworth House.

 

Committenza: Earl of Bristol.

 

Tipologia: statua in marmo.

 

Tecnica: scultura a tutto tondo.

 

Soggetto principale: a destra Atamante, in preda alla follia, sta per scaraventare il piccolo Learco che, trattenuto per i piedi, figura al centro nell’atto disperato di aggrapparsi rivolto all’indietro al busto della madre Ino che, a sinistra, cerca di fermare il gesto omicida del marito. Al centro in basso, aggrappato alla gamba sinistra della madre, figura il piccolo Melicerte.    

 

Soggetto secondario:

 

Personaggi: Atamante, Learco, Ino, Melicerte.

 

Attributi: Learco (Atamante); Melicerte (Ino).

 

Contesto: non ci sono elementi per l’identificazione di un contesto ambientale specifico.

 

Precedenti:

 

Derivazioni:

Immagini: David Bindman in: John Flaxman, Londra 1979, fig. 8, p. 28.

 

Bibliografia: David Bindman in: John Flaxman, Londra 1979, fig. 8, p. 28; Irwin David, Flaxman: Italian Journals and Correspondence, The Burlinton Magazine, vol. 101, 1959, pagg. 112-117.

 

Annotazioni redazionali: dal 1787 al 1794 lo scultore e disegnatore John Flaxman visse a Roma interessandosi al clima culturale, tipico della restaurazione post napoleonica, in cui si andavano affermando le tendenze Puriste. L’artista qui si inserisce attivamente nell’ambiente Neoclassico il cui rappresentante di spicco era Antonio Canova. A questo periodo risale, infatti, l’esecuzione dell’opera in questione che esprime bene il rigore arcaicizzante della forma nel soggetto classico trattato. La furia di Atamante, dal punto di vista iconografico riassume, in maniera sublime, la tragica vicenda del protagonista che, nella figura di Atamante nell’atto di scaraventare Learco, rimanda, verosimilmente, all’Ercole e Lica del Canova, oggi conservata a Roma nella Galleria Nazionale d’Arte Moderna.  

 

Claudia Terribili