
Titolo dell'opera: Ino e Atamante resi folli dalla Furia Tisifone
Autore: Virgil Solis
Datazione: 1563
Collocazione: Johannes Posthius, Tetrastica in Ovidii Metamor. lib. XV quibus accesserunt Vergilij Solis figurae elegantiss., Francoforte 1563
Committenza:
Tipologia: incisione
Tecnica: xilografia
Soggetto principale: al centro, seduti in trono e coronati, figurano rispettivamente Atamante a destra e Ino a sinistra. Entrambi appaiono inorriditi dalla presenza della malefica Furia, rappresentata sulla sinistra. Essa, infatti, anguicrinita, con mammelle di cagna e vestita di solo mantello insanguinato stretto in vita da un serpente, reca una torcia infuocata nella mano sinistra mentre, con la destra capovolge un’anfora dalla quale fuoriesce un liquido che, in forma di serpenti, infetta i petti di Ino e Atamante i quali, nulla possono contro il velenoso filtro. Sullo sfondo, a destra, due servitori, impauriti, osservano l’accaduto.
Soggetto secondario:
Personaggi: Atamante,Ino, Tisifone, due servitori.
Attributi: barba,corona, mantello (Atamante); corona, lungo chitone (Ino); anguicrinita, mammelle di cagna, mantello insanguinato attorcigliato in vita, serpente avviluppato in vita, torcia infuocata, filtro mostruoso (Tisifone).
Contesto: la scena è ambientata all’interno del palazzo reale di Atamante Ino.
Precedenti: Bernard Salomon, Athamas furieus, 1557 (Cfr. scheda opera 21)
Derivazioni:
Immagini:
Bibliografia: Adam Von Bartsch, Le peintre Graveur, The illustrated Bartsch German Masters of the sexteenth century, Virgil Solis, New York 1987, p. 485, fig. 7.53; Henkel, Illustrierte Ausgaben, p. 88 e segg.
Annotazioni redazionali: la Metamorphoses Ovidii illustrata dal Virgil Solis estampata per la prima volta a Francoforte nel 1563 risulta, complessivamente, quella più dipendente da La Metamorphose d’Ovide Figurèe, opera Francese del 1557, di cui l’autore è il grande Bernard Salomon. Egli, infatti, attraverso una sintesi poetico-figurativa giunge ad inaugurare una nuova tecnica narrativo-illustrativa didattica e, grazie alle sue silografie che faranno da modello alle generazioni successive, entra di diritto nella tradizione degli Ovidi illustrati. Le illustrazioni del Virgil Solis, infatti, sebbene spogliate della cornice decorativa che, nel suddetto modello, comprendeva una breve definizione relativa alla vicenda contenuta nell’illustrazione, risultano identiche a quelle del testo francese con l’unica eccezione che qui compaiono ribaltate nell’ordine inverso di lettura.
Claudia Terribili