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sec. XV

Cristoforo Landino, La Commedia(edizione del 1497), Inferno XXX

Nel tempo che Iunone era crucciata

per Semele contral sangue thebano

come mostro una et altra fiata

Athamante divenne tanto insano

che veggendo la mogle con due figli

andar carcata da ciascuna mano

Crido tendian le reti si chio pigli

la leonessa et eleoncini aluarcho

et poi distese edispiatati artigli.

Prendendo luno chavea nome learcho

et rottolo et percossolo ad un saxo

et quella sannego con laltro carcho.

Al canto vigesimo si congiunge el trigesimo: perché come in quello el poeta ha trattato de falsificatori: cosi hora tratta in questo: ma perché muta spetie di falsita muta anchora pene. Ne passati vedemmo lebbra et prigritia. E presenti si dividono in tre spetie. E primi son quegli che falsificaron la persona propria: et questi vanno rabiosamente mordendo lun laltro; E secondi son quelli che falsaron la moneta. E tertii son quelli che hanno falsificato la loquela. Il che dimostra in due spiriti antichissimi, nel principio adunque volendo dimostrar la rabbia degli spiriti per la quale lun laltro morde et percuote; dice per similitudine che ne Athamante fu si rabbioso verso el figliolo al quale percosse al saxo. Ne Eccuba quando pel dolor contro de nimici divento cagna.

Nel tempo che Iunone Cadmo del quale di sopra habbiamo detto a sufficientia dhermione sua moglie hebbe quattro figliole semele agave autonoe et Ino. Semele concepe di Iove Bacco. Il che fu tanto molesto a Iunone che divenne inimica a tutta la generatione thebana et molte volte contro a molti si vendicò. Impoche a tanto furore concito queste quattro sorelle che facendo quelle sacrificio a Bacco nella selva venendo Pentheo figliolo deagave parve lor che fussi un cinghiale et uccisonlo. Dipoi havendo gia due figlioli del marito suo Athamante a suo a tanto furore conduxe che venendo Ino co figlioli li parea che fussi una leonessa con due leoncelli il perché prese luno chiamato learco et percosselo ad un saxo. Onde Ino spaventata corse al mare portandone seco laltro el cui nkome era melicerta, e con quello se gitto in mare, et furono fatti dii marini. Et questa nominarono egreci leucothea , et elatini matuta. Et quello palemone et elatini portumno. Non dimostro adunque tanto furore Athamante contro a figlioli quanto questi spiriti mostravano tra loro.