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Giovanni del Virgilio, Allegoriae Librorum Ovidii Metamorphoseos (edizione del 1931)

in: Il Giornale Dantesco.

IV 6° pg. 55

6° La sesta mutazione tratta di Leucotea.

Per Leucotea si intende persona dedita alla castità. Per il sole si intende lo spirito divino che illumina le menti degli uomini buoni. Per il fatto che essa è stata sepolta dal padre si intende che talvolta le persone caste sono sviate dal proposito, ma per il fatto che il sole la muta in “ thus ”, si intende che l’odore della castità e della verginità è grande come l’odore dell’incenso (1). (u. d. e.)

 

“La vergine turea spira sul mondo un buon odore

la Bianca Leucotea amata dal Dio della luce ”.

 

IV 20° pg. 58

20° La ventesima tratta di Atamante ed Ino.

E’ vero che Atamante re dei tebani ed Ino, finchè adorarono Bacco furono inebriati, per la qual cosa Giunone cioè la volontà e azione divina li volle punire, perciò Atamante invasato uccise uno dei figli. Ino essendo a sua volta invasata, si uccise con l’altro, ma il fatto che siano stati mutati in divinità, deve essere inteso come il fatto che la fama di loro fu, è e sarà. Il fatto che siano vissuti in così grande onore si uccisero e poiché per fama furono immortali come Dei si disse che furono tramutati in divinità (2). U. d. e.

 

“Atamante e Ino disprezzavano gli Dei,

Degna azione di Dio, mandò a loro lo

Stigio furore. Lui invasato uccise il figlio

La madre atterrita e folle, col restante si

Gettò nel mare. Ma per lo status regale che

Avevano, la stupidità del volgo ha portato

Ad esser loro considerati deità marine ”.

 

(1) Completa l’allegoria in Arnolfo d’Orleans IV 6

(2) Da Arnolfo d’Orleans IV 15°