sec. XIV
Petrus Berchorius, Ovidius Moralizatus (edizione del 1966), Tomo II Liber IV Fo. 40, 10
“(…).Giunone indignata contro Ino, regina e moglie di Atamante re dei tebani per aver nutrito Bacco, scese nell’inferno e scelse una tra le furie infernali, Tesifone, e la mandò ad Atamante (e a sua moglie) affinchè fosse preso dalla furia: così quando Atamante guardava in viso sua moglie, la vedeva essere una leonessa e credeva i suoi figli leoncini: dopo aver chiamato i cani prese con la mano la testa di uno dei suoi figli e lo schiacciò contro la parete. La regina fuggì con l’altro figlio e si precipitò in mare dove Nettuno, su preghiera di Venere li deificò.
Questo accade, contro l’ebbrezza, a coloro che amano Bacco, cui apprezzano il vino e più del dovuto ricorrono al vino che causa facilmente insensatezza e follia cosicchè alla fine s’infuriano contro la propria moglie e i propri figli e alla fine in qualsiasi occasione (distruggono i propri cari) e insorgono contro i propri amici, e alla fine li danneggiano o li (uccidono): hanno infatti perso la ragione e il giudizio: e gli uni credono siano altri, e la propria moglie diventa una leonessa e questo significa essere una adultera. Alcuni sono sommersi (portati a fondo) dal vino, altri vengono resi insensibili; vengono mutati in superbi e orgogliosi ”.