28: Giove e Danae

Titolo opera: Danae

Autore: Tiziano Vecellio

Datazione: 1550

Collocazione: Collezione Ducas, Alessandria D’Egitto

Committenza:

Tipologia: dipinto

Tecnica: olio su tela

Soggetto principale: Danae e la pioggia d’oro

Soggetto secondario:

Personaggi: Danae e Giove

Attributi: nuvola (Giove); bracciale, anello, (Danae).  

Contesto: camera da letto

Precedenti:

Derivazioni:

Immagini:

Bibliografia: Venturi A., Altro gruppo di pitture inedite in “L’Arte”, 1938, 9; Rosand D., Tiziano, Garzanti Editore, Milano 1983; Gentili A., Da Tiziano a Tiziano, Bulzoni Editore, Roma 1988;

Annotazioni redazionali: L’opera venne individuata casualmente da Adolfo Venturi nel 1938, nella collezione privata del signor Ducas ad Alessandria d’Egitto. Fu acquistata al Cairo nel 1918, ai tempi della prima guerra mondiale, per giungere subito dopo alla raccolta Ducas. Di dimensioni più rilevanti rispetto alle altre Danae realizzate da Tiziano, presenta numerose differenze: rispetto alle versione precedente di Capodimonte (Cfr. scheda opera 27) Cupido è scomparso, Danae si mostra completamente nuda al cospetto di Giove, il cui volto è ben definito insieme al braccio che spunta dalla nube. La chiara figura del dio, la cui immagine probabilmente è stata ripresa da un cammeo antico, costituisce l’originalità iconografica di questa tela. La coloritura dell’opera “esplode in un rosso intriso di viola, di giallo e di carmino”, si espande nel letto e permea le carni della bella, incarnando il preludio delle versioni di Leningrado (http://www.hermitagemuseum.org/html_En/03/hm3_3_1f.html) e di Vienna, dove il colore si sfrangia ulteriormente. Opera singolare del maestro cadorino né accennata da copie o iscrizioni, per la sua sinfonia pittorica e anche per le dimensioni, il Venturi la considera un anello prezioso e insospettato di tutta una catena di bellezze.  

Roberta Ciprotti