11: Giove e Danae

Titolo dell'opera: Danae e la pioggia d’oro

Autore: Anonimo pittore pompeiano dei I sec. d.C.

Datazione: 60 d.C. ca.

Collocazione: Napoli, Museo Nazionale, proveniente da Pompei, Casa della Caccia Antica

Committenza:

Tipologia: pittura murale

Tecnica: affresco

Soggetto principale: Danae riceve la pioggia d’oro versata da Cupido

Soggetto secondario:

Personaggi: Danae, Cupido, pioggia d’oro (Giove)

Attributi: pioggia d’oro, fulmine (Giove)

Contesto:

Precedenti:

Derivazioni:

Immagini:

Bibliografia: Cook A.B., Zeus: a study in ancient religion, Cambridge University press, 1940, vol. III, I, p. 464-466, fig. 300; La Rocca E., de Vos M. e A., Guida archeologica di Pompei, Milano, 1976, p. 279-280; Maffre J.J., ad vocem Danae, in Lexicon Iconographicum Mythologiae Classicae, Verlag, Zurigo-Monaco, 1990, III, 1, pp. 328; III, 2, p. 245; Lissarague F., Danaé, Métamorphoses d’un myth in Mythes grecs au figure: de l'antiquite au baroque, sous la direction de Georgoudi S. et Vernant J.P.,  Paris, Gallimard, 1996, pp. 105-134

Annotazioni redazionali: In epoca romana la rappresentazione di Danae e la pioggia d’oro è molto diffusa nella pittura murale come testimoniano gli esempi di Pompei. L’iconografia di Danae è più o meno sempre la stessa: raffigurata a figura intera, vestita di panni leggeri e sandali, seduta o in piedi, nell'atto di accogliere nel proprio manto la pioggia d'oro, o di ricevere l'acqua versata da un amorino, alla presenza di Giove o di un suo attributo (di solito il fulmine). La Casa della Caccia Antica, come le altre case lungo via della Fortuna, venne scavata negli anni ’30 del XIX sec. Essa si distingue dalle vicine per la fortunata conservazione delle sue pitture. La decorazione parietale è tutta in quarto stile di buona qualità. Danae, vestita di un chitone giallo che lascia scoperto il busto, il ventre e il braccio destro, è in piedi frontale, la testa girata verso sinistra, i capelli legati con una banda rosa; ella volge il suo sguardo verso un piccolo Eros alato che le versa addosso la pioggia d’oro, contenuta in un’anfora che lui tiene sulla spalla sinistra; rispetto agli esempi di pittura vascolare precedenti (Cfr. scheda opera 04 e scheda opera 09), qui la funzione dell’amorino è più esplicita. La pioggia scorre sul petto e sul ventre di Danae, la quale accenna con la mano destra un gesto di accettazione. Giove si manifesta, oltre che sotto forma di pioggia d’oro, sulla destra sotto forma di saetta. Questo raddoppiamento della presenza del dio potrebbe sorprendere, ma si può pensare che l’artista l’abbia fatto per rendere la scena più completa ed esplicita.

Valentina Leonardi

Chiara Mataloni

Daphne Piras