
Titolo dell'opera: Danae e la pioggia d’oro
Autore: Anonimo pittore beota del V sec. a.C.
Datazione: 430 a.C.
Collocazione: Atene, Museo Nazionale
Committenza:
Tipologia: vaso beota
Tecnica: cratere a campana a figure rosse
Soggetto principale: Danae e la pioggia d’oro
Soggetto secondario:
Personaggi: Danae, pioggia d’oro (Zeus)
Attributi: pioggia d’oro (Zeus)
Contesto: interno
Precedenti:
Derivazioni:
Immagini: http://www.aksityayincilik.com/images3/mitoloji/danae.jpg
Bibliografia: Papaspyrydi–Karouzou S., Sur un miroir du Musèe Britannique, in « Bulletin de correspondance hellénique », 1946, 70, pp. 436-443; Boardman J., Dorig J., Fuchs W., Hirmer M., The Art and Architecture of ancient Greece, Londra, 1967, p. 148; Maffre J.J., ad vocem Danae, in Lexicon Iconographicum Mythologiae Classicae, Verlag, Zurigo-Monaco, 1990, III, 1, pp. 327-328; III, 2, p. 244
Annotazioni redazionali: Danae, vestita di un himation che per la prima volta le lascia il busto scoperto, ad enfatizzare l’aspetto erotico della scena, è riccamente abbigliata (cuffia per i capelli, collana e orecchini), quasi a ricordare la sua origine regale. La fanciulla è distesa (e non solo poggiata come negli esempi precedenti – Cfr. scheda opera 04) su una klinè ed alza lo sguardo per osservare la pioggia d’oro che forma come un grappolo d’uva al di sopra del suo seno (poco visibile nella riproduzione, ma testimoniato dalla critica). Con la mano destra solleva la veste in modo da formare una conca per raccogliere la pioggia: d’ora in avanti questo dettaglio diventerà tipico dell’iconografia di Danae, tanto che lo si ritrova anche nel Cinquecento. Sullo sfondo è sospesa un hydria. J. Dorig (1967) interpreta il soggetto come Alcmena che concepisce Ercole in una nuvola d’oro.
Valentina Leonardi
Chiara Mataloni
Daphne Piras