03: Giove e Danae

Titolo dell'opera: Danae e la pioggia d’oro

Autore: Anonimo intagliatore del V sec. a.C.

Datazione: metà del V sec. a.C.

Collocazione: Boston, Museum of Fine Arts, già collezione Tyszkiewicz

Committenza:

Tipologia: gemma scaraboide 

Tecnica: diaspro rosso con striature bianche intagliato

Soggetto principale: Danae e la pioggia d’oro

Soggetto secondario:

Personaggi: Danae, pioggia d’oro (Zeus)

Attributi: pioggia d’oro (Zeus)

Contesto: interno

Precedenti:

Derivazioni:

Immagini:

Bibliografia: Furtwängler A., Die Antiken Gemmen. Geschichte der Steinschneidekunst im klassischen Altertum,  Leipzig-Berlin, 1900, vol. 1, taf. LXI, 36; vol. 2, p. 275, n 36; Cook A.B., Zeus: a study in ancient religion, Cambridge University press, 1940, vol. III, I, p. 470, fig. 307; Papaspyrydi–Karouzou S., Sur un miroir du Musèe Britannique, in « Bulletin de correspondance hellénique », 1946, 70, pp. 436-443; Maffre J.J., ad vocem Danae, in Lexicon Iconographicum Mythologiae Classicae, Verlag, Zurigo-Monaco, 1990, III, 1, p. 328; III, 2, p. 244

Annotazioni redazionali: Danae, seduta sul bordo di una klinè, indossa un lungo mantello ionico e con le mani sostiene un lembo del suo mantello al centro del corpo, sì da formare una conca in cui raccogliere la pioggia di gocce d’oro proveniente dall’alto (Cfr. scheda opera 02). Della klinè è visibile solo la parte della testata superiore con delle decorazioni geometriche, su cui poggiano due cuscini. Nella maggior parte di queste pietre intagliate, Danae è raffigurata in piedi e non più sdraiata. Questa variante si accompagna a un cambiamento nella postura e nei gesti. Gli studiosi tendono a spiegare questo cambiamento iconografico facendo ricorso alle piccole dimensioni del supporto e alla forma ovoidale.

Valentina Leonardi

Chiara Mataloni

Daphne Piras